Ex Riuniti, sgombero dell’ex chiesetta
Si cerca una soluzione per gli ortodossi

Entro il 28 maggio l’immobile dovrà essere liberato con la probabile prelazione della Regione.

Armadi, sedie ma anche arredi sacri. Il trasloco è iniziato lunedì, e probabilmente proseguirà anche oggi. L’azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII sta provvedendo allo svuotamento dell’ex chiesetta dei Riuniti, smistando i materiali tra la cappella della camera mortuaria (i più preziosi) e i locali-deposito di via Borgo Palazzo.

Entro il 28 maggio gli spazi vanno liberati ed è anche la data entro cui anche la comunità ortodossa– che finora usava la chiesetta in comodato d’uso gratuito – dovrà lasciarli, in anticipo rispetto al 30 giugno stabilito dal contratto. Sono i nuovi termini scattati all’atto di compravendita del 2 maggio scorso, quando l’Associazione musulmani di Bergamo ha firmato il rogito, a seguito dell’aggiudicazione della vendita indetta dalla stessa Asst Papa Giovanni XXIII l’ottobre scorso. Non senza polemiche, visto appunto che i musulmani (con un’offerta di oltre 252 mila euro) avevano superato gli ortodossi. La Regione (per voce del presidente Attilio Fontana) ha già assicurato che farà valere il diritto di prelazione (a questo punto probabilmente entro il 28 maggio), riacquistando l’immobile per un «riuso» culturale della chiesetta, si dice in un progetto condiviso con l’Accademia della Guardia di Finanza che in largo Barozzi sta realizzando il nuovo quartier generale. Intanto però si cerca una soluzione per gli ortodossi. «Non sappiamo ancora dove andare», conferma padre Gheorghe Velescu pronto alle barricate se non verrà trovata un’alternativa entro fine mese. Gli ortodossi hanno chiesto l’uso della chiesa di San Giorgio, già però ritrovo dei filippini, e hanno rifiutato San Sisto a Colognola. La Diocesi, in collaborazione col Comune, sta quindi cercando di percorrere nuove strade, «tenendo conto delle diverse esigenze in campo».

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