Folla ai funerali di Francesco Brignone
Il cappello d’alpino anche sulla bara

La sua salma di Francesco Brignone, durante i funerali a Bergamo, è stata accolta da un lungo applauso.

Erano tantissimi, lunedì pomeriggio nella chiesa di Santa Lucia, per il funerale del cinquantaseienne Francesco Brignone, agente della polizia locale di Bergamo, deceduto domenica 10 marzo a causa di un tragico gesto. La sua salma è stata accolta da un lungo applauso. Sulla bara c’erano una grande cuscino di fiori, il casco della polizia locale e il cappello d’alpino.

Francesco Brignone era ormai conosciuto e amato da tutti come il «vigile alpino» e per salutarlo erano presenti molti colleghi della polizia, il vicesindaco con delega alla Sicurezza Sergio Gandi, la comandante della polizia locale Gabriella Messina, l’assessore Giacomo Angeloni, gli alpini e tanti amici. Con immenso dolore la moglie Daniela, abbracciata al figlio Nicola. «Desidero dire grazie al Signore – ha detto la moglie al termine della Messa – per aver permesso che le nostre vite si incrociassero. Francesco aveva i suoi sogni, le sue debolezze, le sue gioie, le sue ansie, il suo modo di imporre la sua idea, di pensare la sua vita. Era uno che spendeva tempo, energie, capacità, lavoro, amicizia per far star bene gli altri. La preghiera ci può aiutare a condividere il dolore con il Signore Gesù e con altri ancora. E il dolore condiviso è un pochino meglio di quello fine a se stesso».

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