Frecce Tricolori per la visita di Mattarella
Bergamo e Brescia ci provano insieme

Dopo il mancato passaggio dello scorso 25 maggio è possibile un ritorno nei cieli di Bergamo e Brescia in occasione della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 28 giugno.

Quando il 25 maggio il verde, il bianco e il rosso delle Frecce tricolori hanno colorato i cieli di alcune città del Nord Italia, non pochi bergamaschi sono rimasti delusi. Solo a Trento, Milano, Torino, Aosta e Codogno, il paese dove tutto è iniziato, migliaia di persone sono scese in strada, sguardo all’insù e cuore in mano, ammirando lo spettacolare a patriottico passaggio della pattuglia acrobatica nazionale. Non a Bergamo, non a Brescia, non a Cremona, le tre città in cui l’epidemia ha colpito con più forza strappando migliaia di persone all’affetto dei loro cari e mettendo a dura prova tutto il sistema ospedaliero.

Una scelta che - per giunta dopo l’improvviso passaggio in notturna del presidente del Consiglio Giuseppe Conte lunedì 27 aprile - ha suscitato più di qualche rimostranza, placata solo negli ultimi giorni dall’attenzione riservata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha confermato la sua presenza a Bergamo per la commemorazione delle vittime del coronavirus.

Sarà il 28 giugno, al cimitero monumentale, dove il coro e l’orchestra del Donizetti Opera Festival eseguiranno la Messa di Requiem di Gaetano Donizetti alla presenza dei 243 sindaci bergamaschi in rappresentanza di tutta la popolazione. Proprio il 28 giugno le Frecce potrebbero rimediare al mancato passaggio del 25 maggio con un ritorno nei cieli lombardi.

L’ufficialità non c’è ancora, ma non è un mistero che all’appuntamento stia lavorando con attenzione il sindaco di Brescia Emilio Del Bono. Che ha subito trovato nel collega Giorgio Gori, primo cittadino di Bergamo, una facile sponda per avere ancora più peso istituzionale nella richiesta tutt’altro che semplice da presentare all’aeronautica militare. E se c’è una data significativa per un ritorno nelle terre più colpite dal coronavirus è proprio il 28 giugno, giorno che rimarrà nella storia per l’abbraccio del Capo dello Stato a questa provincia così duramente provata e che ora, in questo momento così difficile, sente il bisogno di un abbraccio dall’istituzione più alta dello Stato.

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