Giorgio Gori e gli auguri di fine anno: «Bergamo, le opere fatte e i tanti progetti in programma. Per un nuovo anno meno incerto e ancora più protetto dal Covid»

La svolta del vaccino, la straordinaria ripresa di Bergamo, l’incertezza di queste ultime settimane, gli impegni che aspettano Bergamo nei prossimi mesi. In questo messaggio, a cavallo tra 2021 e 2022, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha condensato riflessioni e speranze che ha condiviso con i suoi concittadini attraverso i Social. «Con gli auguri più affettuosi per il nuovo anno» ha scritto Gori.

«Siamo alla fine di un anno lungo, intenso, per molti aspetti positivo. Per fortuna il film del 2021 non è minimamente confrontabile con quello, terribile, del 2020. Da febbraio ad oggi la disponibilità dei vaccini ha cambiato radicalmente la storia della nostra lotta contro il Covid e ci ha consentito di riassaporare la normalità delle nostre vite. A Bergamo poi la campagna vaccinale ha dato risultati straordinari, con oltre il 95% di persone vaccinate con una dose, l’87% con due. Ora dobbiamo tornare a proteggerci aderendo in massa alla terza dose» Inizia così il messaggio di fine anno del sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

«Purtroppo i nostri pensieri, i nostri discorsi, i nostri comportamenti continuano però ad essere condizionati dal Covid, di nuovo in questi giorni, ed è questo ciò che maggiormente ci pesa, dopo quasi due anni. L’incertezza. Il timore che un possibile peggioramento del quadro sanitario possa vanificare il grande sforzo che abbiamo fatto nell’ultimo anno e mezzo per rimetterci in piedi. E i risultati che abbiamo saputo raggiungere» dice il sindaco che elenca alcuni temi importanti per la nostra città: «Perché nel 2021 Bergamo ha fatto grandi cose. Appena è stato possibile ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo buttati su ciò che sappiamo fare meglio: lavorare. Il risultato è che l’economia del nostro territorio è tornata più forte di prima. Le nostre imprese, le nostre esportazioni, l’occupazione nel nostro territorio stanno registrando numeri record, che contribuiscono a trainare il nostro Paese fuori dalla crisi provocata dalla pandemia».

E poi: la vittoria del Premio europeo del Paesaggio, la designazione di Bergamo come prima Capitale italiana del Volontariato 2022 «e stiamo lavorando con impegno per farci trovare pronti al grande appuntamento con il 2023, quando Bergamo e Brescia saranno Capitale Italiana della Cultura».

Poi le opere a Bergamo : «Concluderemo i lavori sul centro Piacentiano, rendendolo più bello, più verde e più elegante: piazza Dante, piazza Matteotti, il nostro Sentierone. Proseguiranno il cantiere del nuovo stadio e quello per la costruzione della grande Arena destinata allo sport e allo spettacolo all’interno del nuovo quartiere Chorus Life, tra via Bianzana e via Serassi; partiranno i lavori per sistemare finalmente il rondò dell’A4, per fare una nuova rotatoria all’incrocio tra via Autostrada e via Carnovali, per completare il parcheggio di via Fara e per realizzare un sovrappasso verso la Val Seriana al rondò delle Valli».

E poi ancora: «Incrementeremo la rete del teleriscaldamento, quella dei percorsi ciclabili, avvieremo l’ampliamento del parco della Malpensata. Lavoriamo con l’Università per aprire il cantiere della Montelungo, dove sorgerà uno studentato, e per completare il restauro del complesso di Sant’Agostino. Riqualificheremo via Zambonate e via Borgo Santa Caterina, allargando i marciapiedi, diversi parchi della città e tanto altro ancora . Sarà un anno intenso, con qualche disagio, probabilmente, visti i tanti cantieri, di cui mi scuso sin d’ora; ma credo che qualche sacrificio si giustifichi, se serve a rendere Bergamo più bella e più funzionale».

Attenzione anche allo smog per ridurre le emissioni di CO2 a salvaguardia del clima, per concludere parlando di sicurezza urbana e di servizi sociali , «perché ci stanno a cuore tutti i cittadini di Bergamo ma un po’ di più quelli meno fortunati. Sui tanti fronti della fragilità ci sforzeremo quindi di essere loro più vicini, più attenti, più pronti nel dare risposte. A questi nostri concittadini va il mio pensiero mentre formulo il desiderio che il 2022 possa essere un anno positivo».

Il discorso si conclude con «la speranza, per tutti, che l’incertezza che siamo tornati a respirare in queste ultime settimane, a causa del virus, possa finire definitivamente alle nostre spalle. Un anno fa non avevamo i vaccini e ammalarsi era un rischio mortale. Oggi siamo molto più protetti, ma non in modo assoluto e non tanto da poterci sentire davvero completamente al sicuro» .

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