Giovane trova lavoro da casa e via email
Ma era una truffa e lui finisce indagato

Aveva risposto alla proposta di lavorare a casa per una società che commercializza elettrodomestici: venivano intascati soldi senza spedire nulla. E lui finisce nei guai.

Era disoccupato e il suo più grande desiderio era quello di trovare lavoro. Ma un trentenne della provincia di Bergamo non ha pensato che, accettando questa proposta di impiego via mail, si sarebbe trovato indagato per concorso in truffa e riciclaggio.

La vicenda risale al 2008. Il giovane riceve nella sua casella di posta elettronica una di quelle proposte generiche che girano sul web e in cui vengono prospettati guadagni lavorando da casa. In particolare, l’annuncio parla di clienti da contattare via internet o per telefono per conto di una società che commercializza elettrodomestici, con provvigione dell’8%.

Un lavoro molto semplice: lui i clienti non li deve contattare e sono loro che, apparentemente in modo volontario, bonificano il denaro sul suo conto corrente. Il giovane chiede lumi: gli viene risposto che la società è estera e non dispone di appoggi bancari in Italia ed è tramite il suo conto che vengono finalizzate le transazioni.

Lui deve trattenere l’8% della provvigione e poi spedire il resto della somma in Russia. Si scopre così che la «società» russa metteva in vendita elettrodomestici solo sulla carta: dopo aver intascato i soldi, che transitavano anche dal conto del bergamasco, non si sognava di spedire la merce, che probabilmente nemmeno trattava.

Gli episodi contestati al trentenne riguardano due bonifici ricevuti a 48 ore di distanza l’uno dall’altro da raggirati del Centro Italia: uno per circa tremila euro, l’altro per poco meno di 3.500. Insieme a lui viene indagato un romeno, individuato dalla polizia postale e ritenuto la mente della truffa. Il trentenne bergamasco s’è dichiarato inconsapevole di quanto c’era dietro a quell’annuncio: pensava solo a trovare un’occupazione, non s’immaginava di finire nei guai.

© RIPRODUZIONE RISERVATA