Gli affitti turistici continuano a volare
Battuti anche i Btp: rendimenti al 2,8%

Sono soprattutto i proprietari dei micro alloggi ad aver seguito questa nuova e remunerativa tendenza

Non è solo una moda quella che porta molti proprietari di case a scegliere di lanciarsi nell’avventura dell’affitto breve a scopo turistico. Se i numeri parlano, in questo momento è il miglior investimento possibile. Perfino più dei titoli di stato, storicamente una sicurezza. Con un’accurata programmazione del lavoro infatti è possibile sfruttare al massimo tutte le opportunità offerte dalla sharing economy e arrivare a un rendimento netto del 2,8% contro i 2,6% attuali dei Btp a dieci anni.

Non è certo un segreto, oppure una mossa azzardata: basta osservare i campanelli di Città Alta per rendersi conto che molti hanno deciso di seguire questa strada. Impegnativa, certo, ma che dà risultati anche nel breve periodo. Il mattone, insomma, resiste e acquista ancora più valore con la digitalizzazione. «Le rendite per i proprietari sono notevoli - spiega Gianfederico Belotti, direttore di «Valore Casa&Terreni» - e il boom è innegabile, soprattutto in Città Alta dove molti proprietari hanno deciso di gestire direttamente i turisti per ricavare il massimo anche da micro alloggi che vengono messi sul mercato anche a 80 a notte o più. Basta consultare qualsiasi portale per rendersene conto. Ma non è tutto oro quel che luccica. I problemi legati alla burocrazia, che cambia in continuazione, non si possono sottovalutare. E così nemmeno l’affidabilità degli ospiti. In città negli ultimi mesi si sono registrati alcuni casi poco simpatici».

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