I dati dei crimini in provincia di Bergamo
Furti in calo, boom delle frodi informatiche

È la solita storia: da una parte la percezione della sicurezza che vuole cittadini sempre più allarmati, dall’altra l’aritmetica che registra una diminuzione dei reati. Nella Bergamasca i delitti denunciati a polizia e carabinieri nel periodo che va dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2017 sono stati 41.901, ossia 3.348 in meno rispetto al periodo precedente(-7,4%).

È un dato inferiore alla decrescita nazionale (-9%), è una cifra che riguarda ancora numeri alti, ma è abbastanza confortante, come sottolinea il procuratore di Bergamo Walter Mapelli. «Una dimostrazione, sia pure ex post, della capacità di prevenzione delle forze di polizia attraverso il controllo del territorio e della capacità repressiva del sistema giudiziario, che fa giustizia di voci allarmistiche e che testimonia la bontà e la serietà del lavoro svolto», ha chiosato durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario al tribunale di Brescia, il presidente della Corte d’appello Claudio Castelli parlando della situazione del distretto bresciano (che comprende anche Bergamo, Mantova e Cremona).

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Lo testimoniano i dati del reato più diffuso e capace di produrre più conseguenze nell’immaginario e sulla psicologia della gente: il furto. A Bergamo e provincia nel periodo in questione se ne sono denunciati 22.578, 2.513 in meno rispetto all’annata precedente (-10,01%), circa 62 al giorno (erano 70).

Diminuiscono anche rapine (455 contro 483) e stalking (199 tra denunce e ammonimenti, rispetto a 244; nel distretto sono invece in crescita: da 749 a 832), mentre crescono le violenze sessuali (100 contro 78; nel distretto 500/429) e le frodi informatiche (da 2.566 a 3.362, con 439 denunce e due arresti).

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