Il commercio in città «tiene»: le imprese sono 6.733, solo 11 in meno in un anno fa

I dati. Stabili i negozi di vicinato, crescono le attività di accoglienza extra-alberghiere. In calo il settore online, esploso durante la pandemia.

Segnali positivi dal tessuto commerciale cittadino: il numero di attività commerciali registrate in città al 31 dicembre 2022 è sostanzialmente invariato rispetto all’anno 2021, consegnando un quadro, per quel che riguarda il capoluogo, ben diverso e decisamente più positivo rispetto alle aree dell’hinterland e della provincia. Dopo un 2020 che non aveva evidenziato grossi contraccolpi e un 2021 che aveva evidenziato un confortante segno positivo, molta attenzione c’era sul 2022. A Bergamo, secondo i dati di fine anno 2022, è stabile il numero di imprese attive nell’area urbana (-0,1%).

Il numero complessivo delle attività commerciali si attesta quindi a quota 6.733, solo 11 unità sotto il record della storia recente della città. Incide la crescita delle attività ricettive non alberghiere, che fanno registrare un importante +113 (erano crollate a -50 nel 2021, un calo più contenuto rispetto al disastroso 2020, con i flussi turistici azzerati dall’emergenza covid19) rispetto all’anno precedente in risposta alla ripresa del turismo nazionale e internazionale, dei negozi di vicinato alimentari e misti: la possibile chiusura di molte attività, paventata anche per la delicata situazione economica legata al conflitto in Ucraina e alla corsa dei prezzi, non sembra essersi verificata nel capoluogo.

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