Il parcheggio rosa di Pontida e non solo
Sindaci, le ordinanze più «improbabili»

Dall’incredibile regolamento di Pontida che discriminava le mamme che avrebbero potuto parcheggiare nel posto rosa, fino al divieto di giocare a calciobalilla ecco una serie di provvedimenti improbabili delle nostre amministrazioni.

Alcune sono incredibili, altre fantasiose e incomprensibili. Regolamenti e ordinanze comunali negli anni sono state materiale di pezzi giornalistici e di polemiche. Provvedimenti pensati dalle amministrazioni e nella maggior parte dei casi poi ritirati dopo le polemiche che hanno sollevato. Ha fatto discutere tutta Italia la decisione del sindaco di Pontida di dare la possibilità solo a certi tipi di mamme i futuri parcheggi rosa che verranno predisposti nel comune. Ma quello del sindaco Luigi Carozzi è solo l’ultima delle tante «trovate» bizzarre di primi cittadini e assessori nostrani e italici.

A Villa d’Ogna in Valle Seriana, per esempio, qualche tempo fa impazzava la battaglia del calciobalilla. In paese c’erano due bar (uno a Ogna e uno in località Biciocca) che mettevano a disposizione il calcetto agli avventori. Il sindaco per evitare i rumori molesti, ha vietato le partite di sera e all’esterno.

Divieto di giocare con qualsiasi genere di palla in tutte le piazze e strade del paese. È quanto prevedeva il nuovo articolo che l’amministrazione comunale di Verdello che aveva deciso di inserire la norma nel regolamento di polizia urbana. Divieto vale per qualsiasi tipo di palla e orario. Essendo poi previsto in un articolo della polizia urbana, la sua violazione avrebbe comportato anche una sanzione di 50 euro.

Vietato dar da mangiare ai piccioni e avere sempre con sè una bottiglietta d’acqua da mezzo litro per coloro che portano a passeggio i cani. Se serva per pulire la strada o per dare da bere all’animale questo rimane un mistero ma è successo ad Alzano.

A Casirate era stato vietato il passaggio delle greggi della transumanza perchè rallentavano il traffico e sporcavano per terra.

A Torre Boldone è vietato «gettare, lanciare o spruzzare contro persone o cose (di proprietà privata o destinate a uso pubblico), oggetti, sostanze imbrattanti o liquidi di qualsiasi genere, quali ad esempio schiume, coloranti vari, palloncini pieni di acqua» in occasione del Carnevale. Per chi non rispetta l’ordinanza, previste sanzioni da 25 a 500 euro.

Ma non è solo la nostra provincia che ispira provvedimenti fantasiosi. Anche il resto dell’Italia è piena di esempi strani. A Lecco è vietato chiedere l’elemosina, a Milano è vietato arrampicarsi sugli alberi, A Sorrento è vietato agli artisti di strada sostare nello stesso posto per più di 15 minuti, a Sirolo (Marche) non si può occupare il posto in spiaggia lasciando un asciugamano. Ad Eboli è vietato darsi un bacio in auto. Ad Eraclea, in provincia di Venezia, è vietato costruire castelli di sabbia, giocare a pallone in spiaggia e andare in giro in riva al mare senza la maglietta, a Lerici non si può uscire in costume.

A Positano non si possono usare i fuochi d’artificio nelle feste private, tranne il sabato. A Pordenone sono vietati i gruppi di persone che impediscano la fruizione degli spazi pubblici. A Capri o a Positano non si può mangiare un panino in riva al mare. Sui litorali toscani e romagnoli sono vietati i massaggi da personale ambulante. A Brescia è vietato sedersi sui gradini dei movimenti storici a Sanremo non si può parlare con le prostitute.

Come vedete sono tantissime le trovate dei sindaci a volte solo estrose, altre volte da censurare.

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