In cella l’ex direttore del carcere
Su L’Eco tutti i dettagli dell’inchiesta

È finito in carcere, ma non in quello di via Gleno che ha diretto per 33 anni fino al 31 maggio.

Lunedì mattina i carabinieri hanno bussato alla sua casa di via Rocca, città alta, mostrandogli l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Lucia Graziosi, che vede Antonino Porcino, 65 anni, accusato di corruzione, peculato, falso ideologico, tentata truffa, turbativa d’asta. L’inchiesta, condotta dai pm Emanuele Marchisio e Maria Cristina Rota, conta 27 indagati e riguarda un appalto al carcere di Monza per i distributori automatici di snack e sigarette, vinto da una ditta di Urgnano in cambio - è quanto sostengono gli inquirenti - di mazzette; l’utilizzo di agenti e di mezzi della polizia penitenziaria per scopi - per l’accusa - privati; certificati medici per attestare uno stress inesistente e consentire - per i pm - a Porcino di accumulare 205 giorni di malattia; la presunta appropriazione di beni, tra i quali due water e alcune risme di carta, appartenenti all’amministrazione penitenziaria.

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