Inchiesta sulla Fiera di Bergamo
Conferma dei domiciliari a Cristini

sabato la decisione del tribunale della libertà di Brescia. Ora si attendono le motivazioni. Respinte le obiezioni dei difensori.

Stefano Cristini resta ai domiciliari. Il Tribunale del Riesame ha rigettato ieri la revoca del provvedimento restrittivo presentata dai legali dell’ex direttore di Promoberg: Cristini è il principale indagato (l’accusa è il peculato) nella cosiddetta inchiesta sulla Fiera. Ancora non si conoscono le motivazioni della decisione del tribunale della libertà di Brescia, davanti al quale gli avvocati Federico Cecconi e Nicolò Velati, di Milano, martedì scorso avevano chiesto la rimessa in libertà del loro assistito.

«Cristini va scarcerato – avevano sostenuto i suoi legali – perché sono palesemente venute meno le esigenze cautelari e, sotto il profilo della gravità indiziaria, Promoberg è un ente privato, non pubblico, perciò è problematico contestare il peculato come ipotesi di reato». Restano ora da capire le motivazioni che hanno spinto il tribunale del Riesame a confermare i domiciliari per l’ormai ex direttore.

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