Il volontario della Cri morto in Presolana
Aperta la camera ardente in ospedale

Maurizio Brambilla, 56 anni, sabato si era sentito male mentre era sul sentiero «Calvario». Gli amici e colleghi volontari della Croce rossa avevano fatto di tutto per salvarlo, ma domenica mattina poco prima delle 7 è morto al «Papa Giovanni». Donati gli organi.

Da oggi pomeriggio, lunedì 28 ottobre, è aperta la camera ardente di Maurizio Brambilla , il volontario della Croce rossa colpito da un infarto sabato 27 ottobre in Presolana e deceduto il giorno successivo in ospedale. La salma del pensionato – 56 anni, di Bergamo (Colognola) – si trova nella camera mortuaria dell'ospedale «Papa Giovanni». Gli orari d’apertura sono dalle 7,45 alle 19,15. I funerali saranno celebrati bella chiesa parrocchiale di Colognola, in via San Sisto, giovedì 31 ottobre alle 9,30.

LA CRONACA

Maurizio Brambilla era in pensione da pochi mesi, dopo aver lavorato per anni come commesso di una ferramenta in via Ghislandi a Bergamo: era anche volontario della Croce rossa e sabato 26 ottobre stava camminando sul sentiero denominato «Calvario» che dal Passo della Presolana porta a Cappella Savina insieme ad alcuni amici e colleghi della Cri per raggiungere Bivacco Città di Clusone, dove era in programma la posa della statua della Madonna dei Piccoli. A un tratto si è sentito male e si è accasciato a terra. Subito si sono precipitati alcuni sanitari che si trovavano in montagna per l’evento e i tecnici del Soccorso alpino. Tutti si sono prodigati per salvare la vita al volontario, alternandosi con massaggio cardiaco e insufflazioni di aria con il pallone «ambu» fino all’intervento dell’equipaggio del 118, inviato dalla centrale Soreu alpina a bordo dell’elisoccorso, decollato da Bergamo.

Il pensionato non si è più ripreso ma, una volta stabilizzate le sue condizioni, è stato caricato a bordo del velivolo e trasferito in codice rosso al «Papa Giovanni» di Bergamo, nel reparto di Cardiologia, in Terapia intensiva.
Domenica mattina, purtroppo, la notizia che Maurizio non ce l’ha fatta e che i famigliari hanno acconsentito all’espianto degli organi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA