La Provincia batte cassa al Viminale
Rossi vuole due milioni di arretrati

La raccomandata, inviata nei giorni scorsi alla Prefettura, fa scattare il conto alla rovescia: un mese di tempo per convocare un tentativo di conciliazione sugli affitti arretrati per gli spazi occupati nel palazzo di via Tasso dall’ente governativo.

Se ciò non avvenisse, la Provincia «si riterrà libera» di procedere nelle sedi giudiziarie competenti per recuperare il pregresso. Tornano a tenere banco in Via Tasso i canoni arretrati: tra le stanze della Prefettura e la caserma dei vigili del fuoco di via Codussi, la Provincia calcola di dover incassare dal ministero dell’Interno oltre due milioni di euro.

Per questo nei giorni scorsi il presidente della Provincia Matteo Rossi ha scritto una lettera appunto al ministro dell’Interno Angelino Alfano (e, per conoscenza, ai parlamentari bergamaschi), chiedendo un «deciso intervento». La premessa è che Via Tasso «sta lavorando per garantire nel bilancio i servizi essenziali», e che « ci apprestiamo a pagare alle imprese bergamasche tutti i nostri debiti fino al mese di dicembre».

Già a luglio 2014 l’allora presidente Ettore Pirovano aveva inviato una richiesta scritta sullo stesso tema. Nel frattempo, la Prefettura ha restituito una parte degli spazi (l’ammezzato), ottenendo una riduzione del canone, e permettendo a sua volta alla Provincia di spostare degli uffici e dunque di risparmiare su propri affitti esterni. La procedura di conciliazione sugli arretrati, però, non è mai partita.

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