L’autocertificazione cambia ancora
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L’autocertificazione cambia ancora e stavolta ad annunciarlo è stato il capo della polizia Franco Gabrielli che ha precisato come il nuovo modello da compilare per gli spostamenti in emergenza Coronavirus ha l’obiettivo di contrastare ulteriormente i furbi e coloro che non rispettano le restrizioni.

«Sono state fatte ironie, ma cambiano le disposizioni e noi dobbiamo aggiornare il modulo, anche per intercettare» i quesiti dei cittadini. «Fino al 24 di marzo come sistema di sicurezza abbiamo controllato oltre due milioni e mezzo di persone e abbiamo rilevato centodiecimila comportamenti non corretti» ha sottolineato Gabrielli, che ha aggiunto: «Ai miei uomini ho detto che dobbiamo essere rigorosi ma anche umani. L’umanità non sta solo nelle modalità con le quali ci si rapporta con i cittadini, ma è anche comprendere che i cittadini a volte sono bersagliati da disposizioni non sempre omogenee, perché non abbiamo solo disposizioni nazionali ma abbiamo anche disposizioni regionali, e quindi dobbiamo farle comprendere. Dobbiamo anche noi stessi comprendere: i furbi e quelli che vogliono disattendere la legge vanno perseguiti con estremo rigore e severità, ma c’è una parte di cittadini, che vive magari una condizione di necessità e che questa necessità non sempre trova riscontro in un modulo, e quindi bisogna intercettare le loro difficoltà. Colpire i furbi ma aiutare le persone che hanno bisogno e che sono dalla nostra parte, ma che magari la non perfetta comprensione delle disposizioni rende in una condizione non corretta».

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«La stragrande maggioranza dei cittadini - ha osservato Gabrielli - è rispettosa dei divieti, ma c’è un’altra parte che forse non è consapevole dei rischi o è allergica ai divieti e si comporta in maniera negativa. Io - ha ricordato - nei giorni scorsi avevo sottolineato l’esigenza di misure più efficaci ed il Governo ha fatto un nuovo decreto che, all’articolo 4, introduce un quadro sanzionatorio diverso. I comportamenti scorretti potranno venire sanzionati con l’articolo 452 del Codice penale, che punisce i comportamenti colposi con una pena fino a 12 anni di reclusione».

«L’articolo 4 - ha proseguito il capo ella Polizia - stabilisce che non c’è più un reato penale ma un comportamento sanzionabile con un’ammenda, che va da 400 a 4000 euro e sarà aumentata di un terzo qualora si usino veicoli, C’è poi una sanzione specifica per violazione di quarantena, con l’arresto da 3 a 18 mesi sanzione ed il pagamento da 500 a 5mila euro».

«Dobbiamo essere rigorosi - ha detto ancora il prefetto - ma anche umani, comprendere che i cittadini sono bersagliati con disposizioni non sempre omogenee, abbiamo infatti anche disposizioni regionali. Dobbiamo quindi far perseguire i furbi ma comprendere una parte di cittadini che vive una condizione di necessità che non sempre trova riscontri in un modulo e bisogna aiutare chi ha bisogno».

L’emergenza Coronavirus ha ridotto quindi al minimo indispensabile gli spostamenti in auto. Per lavoro, per fare la spesa e per gravi motivi di salute è possibile spostarsi con la propria vettura, ma come ci si può difendere dal Covid-19 all’interno dell’abitacolo? Innanzitutto partendo dal numero di persone a bordo: non più di due con l’accompagnatore che, per mantenere la distanza di sicurezza, deve sedersi nel sedile posteriore opposto a quello del guidatore.

«L’auto è un ambiente piccolo e chiuso, dove è impossibile stare a dovuta distanza - ha precisato il virologo Fabrizio Pregliasco, interpellato da Dealerink -. E se il decreto impone di non muoversi dalla propria abitazione, è anche vero che in molti sono comunque costretti a spostarsi per necessità, muniti di autocertificazione» In questi casi specifici, l’auto di proprietà è considerata il mezzo più sicuro, dal momento in cui viene utilizzata di norma solo dai componenti della famiglia.

Anche in questi casi però è bene provvedere alla sanificazione dell’abitacolo, che facilita la permanenza del Coronavirus. «Ciò che è più vicino alla bocca, cioè quello che troviamo davanti a noi guidando (volante, cruscotto) si contamina di più. Oltre a questo dobbiamo tenere presente la contaminazione delle mani, e quindi leva del cambio, freno a mano, pulsanti» spiega il virologo.

Per procedere alla sanificazione degli interni dotarsi di: mascherina, guanti monouso, carta assorbente (tipo da cucina), detergente antibatterico per le mani e disinfettante detergente a base di alcool o cloro per superfici.

Le goccioline di saliva sono la via di contagio più diretta per il Coronavirus, quindi prima di iniziare a disinfettare il veicolo bisogna indossare la mascherina. Dopodiché passare la soluzione igienizzate sulle mani e indossare i guanti. Versare il disinfettante detergente a base di alcool o cloro sulla carta assorbente e quindi procedere con la pulizia.

Le principali superfici da igienizzare dopo aver usato l’auto sono il volante e le leve laterali, per poi passare al cruscotto e tutti i pulsanti presenti. Occorre poi passare il prodotto su cambio, freno a mano, parasole e specchietto retrovisore. Infine disinfettare anche la portiera interna e le maniglie, esterna compresa. Se gli interni del veicolo sono in pelle è possibile usare anche dei prodotti specifici, ma è importante che questi siano disinfettanti detergenti con preparati a base di polifenoli.

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