Le restrizioni del nuovo decreto
«Stretta su movida e mascherina all’aperto»

Feste private ridotte a pochi partecipanti, battesimi e matrimoni a numero chiuso, verifiche costanti nelle zone della movida, con possibili chiusure anticipate dei locali. Nuove restrizioni allo studio del governo, oltre all’obbligo di mascherine all’aperto, potrebbero aggiungersi alla bozza del nuovo decreto che sarà varato mercoledì.

L’Esecutivo è «al lavoro per evitare un nuovo lockdown che non dobbiamo permetterci», spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale chiude alla possibilità di aumentare la soglia massima di mille tifosi allo stadio per le partite di serie A e, di fronte al moltiplicarsi di contagi tra i banchi, assicura: «Vogliamo tenere le scuole aperte nonostante ci saranno ulteriori contagi».

Il governo è quindi al lavoro per scrivere la bozza del decreto senza distogliere lo sguardo dai numeri del bollettino: il nuovo Dpcm sarà presentato lunedì 5 ottobre al Consiglio dei Ministri. Poi il passaggio del ministro Speranza in Parlamento e mercoledì la firma del premier Conte, che da Assisi avverte: «Il nemico non è stato ancora sconfitto, siamo consci che non possiamo disperdere i sacrifici compiuti». Un monito che conferma le intenzioni degli esperti, in queste ore, di un ulteriore restringimento delle maglie.

Il Comitato Tecnico Scientifico indica la sua linea: contingentamento delle presenze alle feste private e in occasione di eventi e cerimonie. Secondo gli scienziati, per allontanare un aumento significativo del contagio e la necessità di un lockdown generale, sarà necessaria una restrizione progressiva delle misure nella stagione autunnale: a cominciare da una stretta sulla movida agli orari anticipati di chiusure dei locali sino ad un aumento significativo dei controlli, oltre all’obbligo di mascherina all’aperto.

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