L’emergenza fa alzare i prezzi a Bergamo
Frutta in crescita del 9,4%, giù la benzina

L’emergenza coronavirus ha fatto innalzare i prezzi di alcuni beni primari in provincia di Bergamo. Ecco i dati diffusi dal Comune.

Nel mese di maggio, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), a Bergamo, si attesta a +0,3%. Il tasso tendenziale (la variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), scende a -0,7% rispetto a -0,3% del mese scorso.

Gli indici dei prezzi al consumo di maggio 2020 sono stati elaborati nel contesto dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Covid19 in Italia, che ha visto prolungarsi la sospensione delle attività di ampi segmenti dell’offerta di beni e servizi di consumo e confermate le misure di limitazione alla mobilità personale e di distanziamento sociale per il contrasto della pandemia.

L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo.

Si registra una variazione di -1,7% per le divisioni “Comunicazioni” e “Trasporti” in cui si evidenzia la diminuzione di -5% di “Carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati‟. Sono in calo più moderato i settori “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,7%) e “Abitazione, acqua, energia elettrica, gas e combustibili” (-0,4%): in quest’ultimo si rileva la diminuzione di -2,8% dell’‟Energia elettrica‟. Si ha un indice leggermente negativo per “Abbigliamento e calzature” (-0,2%), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (dato imputato) e “Altri beni e servizi” (-0,3%).

Si registra la crescita più significativa nella divisione “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” con +1,1% dovuta principalmente all’aumento di +9,4% della “Frutta‟. Sono in crescita, ma più moderatamene, “Bevande alcoliche e tabacchi” (+0,3%), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+0,1%) e “Servizi sanitari e spese per la salute” (+0,1%).

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