L’esperto: «La mano “soffrì” già nel 2000
Necessario un telo sull’urna del Papa»

Parla Nazzareno Gabrielli, esperto di conservazione dei corpi dei santi: ha eseguito la ricognizione delle spoglie di Papa Giovanni prima del trasporto a Bergamo.

I raggi diretti del sole, il caldo, ma anche l’impasto della cera, forse non perfetta. Che cosa ha causato il rammollimento della mano di San Giovanni XXIII? Lo spiega il professor Nazzareno Gabrielli che da oltre 40 anni si occupa dell’imbalsamazione di corpi di santi e beati e della conservazione di reliquie. Per decenni direttore del Gabinetto chimico dei Musei Vaticani, ha eseguito assieme a medici e addetti della Fabbrica di San Pietro una ricognizione delle spoglie di Papa Giovanni poco prima del loro trasporto a Bergamo. «Quando abbiamo aperto l’urna, la mano dove il santo porta l’anello non era perfetta ed è stata opportunamente sistemata. Questo inconveniente si era già registrato il 3 settembre del 2000, quando la salma venne esposta in Piazza San Pietro, sotto il sole, durante il rito della beatificazione». Secondo l’esperto l’urna andrebbe coperta con un telo bianco all’esterno per non ricevere raggi solari diretti.

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