Luca Aceti trovato senza vita
Il corpo in una stradina di Colognola

È stato purtroppo ritrovato senza vita, giovedì 30 giugno, Luca Aceti, il trentenne scomparso lo scorso 18 giugno.

Il corpo del giovane è stato scoperto da un contadino nel primo pomeriggio in un fosso in via del Cascinello, una stradina di Colognola, al confine tra Bergamo e Stezzano, tra la statale 42 e l’autostrada A4. Sul posto gli agenti della questura. Da accertare le cause della morte. Le ultime ricerche si erano concentrate a Rimini, perché dalla riviera romagnola erano arrivate segnalazioni della presenza del trentenne e invece il giallo si è risolto con il ritrovamento a Colognola.

Aceti aveva fatto perdere le proprie tracce da oltre dieci giorni, dopo aver abbandonato sabato 18 giugno la propria auto (al cui interno erano stati rinvenuti documenti e telefono cellulare) nella zona industriale di Azzano, vicino a casa. Aveva salutato la compagna per andare al lavoro (erano le 6) in una ditta, che produce detersivi, della zona industriale del paese, dove non era però mai arrivato. I familiari, molto preoccupati, avevano lanciato un appello e sporto una denuncia di scomparsa ai carabinieri di Bergamo il giorno dopo.

Aceti, nativo di Seriate, viveva da tre anni ad Azzano. Quel sabato il trentenne, con numerosi tatuaggi sulle mani e sul collo, indossava una maglietta bianca, pantaloni blu e scarpe bianche. La famiglia aveva distribuito volantini nella zona di Azzano. Si pensava che il giovane potesse essere in stato confusionale per problemi di salute.

Il gruppo di amici e conoscenti, con in testa il fratello Emanuele, aveva aiutato la protezione civile a setacciare tutta la zona, ma senza risultati. Poi la segnalazione dalla località marittima, dove Luca sembrava fosse stato riconosciuto in un supermercato. Il gruppo di amici era partito immediatamente per Rimini, dove aveva distribuito volantini e verificato le informazioni ricevute, così come altri ragazzi erano stati mobilitati (non solo sui social) per continuare le ricerche anche nella nostra provincia. Niente da fare.

Su Facebook c’era anche chi aveva proposto di organizzare una manifestazione o una fiaccolata a favore di «Acio», così veniva chiamato Luca nella cerchia di conoscenti. Ma «Acio» è morto.

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