Lunghe file per i tamponi in Fiera
Ats: in troppi sono arrivati in anticipo

Lunga attesa nella mattinata di giovedì 21 maggio per effettuare il tampone nella postazione Ats in via Lunga. L’azienda spiega: in troppi sono arrivati in anticipo sull’appuntamento.

Lunghe file nella mattinata di giovedì 21 maggio alla Fiera di Bergamo: almeno 150 persone hanno atteso pazientemente il loro turno per effettuare il tampone nella postazione Ats allestita in un tendone nei pressi dell’ospedale da campo in via Lunga. La coda è stata nel complesso ordinata ma c’erano anche molte persone vicine tra loro nonostante i continui richiami del personale Ats al distanziamento.

Ats spiega: in troppi sono arrivati in anticipo all’appuntamento. «Nelle tensostrutture fuori la Fiera abbiamo presenti ben sei squadre per l’effettuazione dei tamponi, tanto che riusciamo a tamponare dieci persone ogni cinque minuti – spiega Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo –. Questo significa che, con sei squadre attive in contemporanea, in un’ora arriviamo a “tamponare” anche oltre cento persone. Oggi in troppi si sono presentati con largo anticipo, qualcuno persino alle 9 del mattino per appuntamenti fissati per le 11 o per le 12, determinando la presenza di un numero eccessivo di cittadini e cittadine in attesa».

Inoltre la gestione degli appuntamenti e la modalità di accesso sono stati studiati da Ats appositamente per garantire il cosiddetto «percorso in avanti», che evita l’incrocio tra chi entra e chi esce. «Purtroppo c’è la tendenza a fermarsi al termine dell’esecuzione del tampone e questo crea pericolosi assembramenti. Mercoledì come giovedì 21 maggio sono state tamponate circa 700 persone, con scaglioni dalle 9 alle 17. Ma mercoledì, a differenza di giovedì le persone sono state più disciplinate” e hanno rispettato gli orari degli appuntamenti», prosegue Giupponi.

Da qui un appello: «Chiedo collaborazione alla cittadinanza: è necessario arrivare rigorosamente in orario, altrimenti si creano assembramenti e questo genera difficoltà agli operatori sanitari che sono al lavoro per assicurare l’esecuzione dei tamponi. Senza contare che l’esecuzione del tampone è finalizzata a verificare la non contagiosità dei soggetti e, pertanto, richiede che non vi siano contatti tra chi è in attesa di essere tamponato».

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