Monica e quella morte assurda
Il dolore di amici e colleghi a Cazzano

Un collega ha praticato per un quarto d’ora le manovre di rianimazione pur di salvarla. Lascia marito e due figli l’operaia di 50 anni morta sul lavoro.

Tragedia sul lavoro nella mattinata di martedì 26 marzo a Cazzano Sant’Andrea. Un’operaia di 50 anni, Monica Cavagnis di Gazzaniga, è morta strangolata dalla sciarpa che indossava, finita negli ingranaggi di un macchinario tessile che stava controllando, all’interno del Tappetificio Radici in via Cavalier Pietro Radici. Una morte assurda, che ha lasciato nello sconcerto colleghi e amici della donna, sposata e madre di due figli, di 23 e 18 anni.

Nessuno ha assistito all’incidente, la donna è stata trovata, ormai priva di coscienza, solo verso le 10,30 di ieri mattina. Un operaio che in passato ha prestato servizio come volontario nella Croce Blu di Gromo ed è esperto di primo soccorso, le ha praticato le manovre per la rianimazione per un quarto d’ora fino a che sono sopraggiunti l’automedica con a bordo il medico e l’equipaggio della Croce Verde di Colzate. Il personale sanitario ha proseguito con i protocolli di rianimazione per circa 30 minuti, ma non c’è stato niente da fare. L’autorità giudiziaria ha disposto il trasferimento della salma all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo e il sequestro del macchinario.

Monica Cavagnis lascia due figli, Mirea Morettini di 23 anni e Manolo, di 18. Quest’ultimo è un giovanissimo campione di Enduro. La famiglia aveva abitato per diversi anni a Vertova, in via Canale, ma poi si è trasferita a Gazzaniga, dove tuttora risiede.

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