«Offeso Salvini, lasci la Rai»
La Lega contro Cristina Parodi

I giudizi della giornalista e moglie di Gori non sono piaciuti al Carroccio: il caso finisce in Commissione Vigilanza.

Tra moglie e marito… c’è la politica. A poche ore dall’annuncio della ricandidatura del sindaco di Bergamo Giorgio Gori in Comune, è la first lady di Palafrizzoni Cristina Parodi a finire nel tritacarne, per la sua presa di posizione sul vicepremier Matteo Salvini. Non è piaciuta, alla Lega, l’analisi politica della giornalista e conduttrice tv che, nella notte tra martedì e mercoledì, ospite di Radio 2 alla trasmissione «I lunatici», interpellata sui motivi dell’ascesa del ministro dell’Interno e leader della Lega, ha così risposto: «È dovuta all’arrabbiatura della gente. Al fatto che probabilmente non è stato fatto molto di quello che era stato promesso di fare. È dovuta alla paura e anche all’ignoranza».

La Lega non l’ha presa bene. «Se Cristina Parodi è tanto delusa dalla politica italiana – intervengono i lumbard in una nota - scenda in campo. E, soprattutto, lasci la Rai. Con le sue offese a Matteo Salvini, la giornalista e moglie del sindaco Pd di Bergamo, Giorgio Gori, ha utilizzato il servizio pubblico radiotelevisivo a proprio uso e consumo, facendo propaganda politica alla faccia del pluralismo informativo e ciò non è giustificabile».«Ha offeso gli elettori della Lega, con un comportamento non consono a una conduttrice del servizio pubblico».

Il caso finisce quindi sui banchi della Commissione di vigilanza Rai. «Ne chiederemo conto in Commissione di Vigilanza Rai con un’interrogazione», dichiarano i parlamentari della Lega Paolo Tiramani, capogruppo in Commissione di Vigilanza, Massimiliano Capitanio, Dimitri Coin, Igor Iezzi, Giorgio Bergesio, la bergamasca Simona Pergreffi e Umberto Fusco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA