Ognuno fa da sè, è caos tamponi
Presa d’assalto l’Asst Bergamo Est

Fino a venerdì era l’unica impegnata sul campo: 300 gli esami effettuati, ma con pesanti disagi. Ora si parte al «Papa Giovanni». Giupponi (Ats): poco tempo per organizzarci, chiedo pazienza.

La questione degli spazi. Dei tempi. Dei tamponi. Delle code e della velocità. La prova generale dell’autunno, tra vaccini su una platea amplissima, test per la possibile seconda ondata e per scremare le influenze simil-Covid, è scoccata improvvisa alla vigilia di Ferragosto. E non è non è andata affatto bene. «Bastoncini» uno dietro l’altro, centinaia di utenti in coda, personale sanitario indaffaratissimo, ospedali in tilt. Con una coincidenza che, senza troppi giri di parole, si sarebbe dovuta e potuta evitare: il rito dei tamponi massivi è ripartito infatti dalla zona più flagellata dall’epidemia, dagli ospedali che per primi hanno vissuto la tragedia. Da quel pronto soccorso di Alzano, che inevitabilmente riporta alla frenetica domenica del 23 febbraio, alla sua chiusura e riapertura. Da quell’ospedale di Seriate che fu il primo a diventare «presidio a vocazione coronavirus» su indicazione della Regione.

Non c’era altra scelta?

Scelta discutibilissima (per non dir di peggio) quella di riportare i test (e con loro possibili e ignari positivi) dentro i due presìdi simbolo del Covid-19 in tutto il mondo, e ai quali non solo l’Istituto Superiore di Sanità guarda con interesse per capirne l’organizzazione in vista dell’autunno, ma addirittura la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità. Davvero non si potevano ospitare altrove i test dei vacanzieri di rientro dai luoghi a rischio?

Ieri è stato il vero esordio dell’obbligo di tampone per chi rientra in Italia da Croazia, Grecia, Spagna o Malta, come previsto dall’ordinanza del ministero della Salute in vigore fin da subito, cioè da ieri. Ma qualcosa nella regia - affidata ad Ats, con il contributo degli ospedali, enti erogatori del servizio - non ha funzionato, tanto che ogni Asst è andata per conto proprio e ieri tutti si sono trovati spiazzati. Primi tra tutti i cittadini. A Milano, Monza e Brescia, per esempio, sono le stesse Ats a contattare direttamente i cittadini che hanno segnalato il rientro da quei Paesi. A Bergamo, invece, è mancato il coordinamento, e i cittadini devono prenotarsi contattando gli ospedali senza avere opportune indicazioni. E il caos è stato inevitabile.

L’Asst Bergamo Est

L’Asst Bergamo Est è stata la prima a partire, già giovedì pomeriggio, nei pronto soccorso di Alzano e Seriate, ma anche di Lovere e Piario. Ma da soli era impossibile soddisfare tutti senza lunghe e snervanti code, in piedi e sotto il sole. C’è anche chi si è sentito male.

Resta l’isolamento fiduciario

Ma la gente si era presentata anche di notte, per rispettare le 48 ore dall’ingresso in territorio italiano entro cui sottoporsi al test, un obbligo tassativo scandito dal provvedimento, per evitare conseguenze anche pesanti. La Regione aggiunge una postilla: la segnalazione del rientro e il tampone restano un obbligo, mentre l’isolamento fiduciario è sostituito dall’«adozione rigorosa delle misure igienico-sanitarie già previste e dalla limitazione allo stretto necessario degli spostamenti – spiegano il governatore lombardo Attilio Fontana e il suo assessore al Welfare Giulio Gallera -. Tali modalità derivano dal fatto che la situazione dei contagi in Lombardia è sotto controllo e in considerazione dell’imminente inizio delle attività lavorative».

In Lombardia 13 mila chiamate

Giovedì, al numero unico regionale 116 117 sono arrivate 13 mila chiamate di informazioni. Che i numeri siano alti, è facile comprenderlo: all’aeroporto di Orio al Serio – dove non si eseguono tamponi perché ritenuto logisticamente troppo complesso – atterra una media giornaliera di 15 velivoli provenienti da quei Paesi, circa 2.700 persone, e domani i voli saranno 20, quindi 3.600 passeggeri, residenti sostanzialmente in tutto il Nord. Monitorando il via vai, almeno 300 persone si sono presentate ieri ad Alzano, Seriate, Lovere e Piario: l’Asst Bergamo Est è stata l’unico riferimento operativo per tutta la provincia, con un importante lavoro del personale.

L’Ats: occorre pazienza

Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats di Bergamo, parla di «inevitabili disagi dovuti al fatto del dover organizzare in tempi rapidissimi un servizio ex-novo».

«Devo sinceramente ringraziare le tre Asst che si sono messe a disposizione in un periodo con molti operatori giustamente in ferie, difficile dal punto di vista organizzativo anche in relazione all’organizzazione dei test rapidi per il personale delle scuole che incominceranno dal 24 agosto – aggiunge Giupponi -. Confido che, quando le varie organizzazioni saranno a regime, i disagi saranno superati, ma mi permetto di chiedere a tutti un po’ di pazienza. In sei-otto ore è stato attivato un servizio di queste dimensioni, senza nessun preavviso. Ringrazio Sacbo per la preziosa collaborazione. È importante, soprattutto per chi rientra in aereo, fare riferimento alle Ats di residenza. Sia il sito di Regione Lombardia sia il nostro e quelli delle Asst hanno tutte le informazioni a cui chiediamo di attenersi scrupolosamente». Peccato che, contrariamente a quel che dicono in molti, il Covid non sia andato in ferie, e che delle nostre ferie al coronavirus importi ben poco.

Di tamponi, comunque ne servono parecchi. L’Asst Bergamo Est, senza mai fermarsi, prosegue con la modalità dei test nei pronto soccorso di Alzano, Seriate, Piario e Lovere.

L’Asst Papa Giovanni XXIII

Oggi il «Papa Giovanni» di Bergamo inizierà con i primi 165 tamponi, poi da lunedì aumenterà il ritmo a 250 appuntamenti al giorno (è esclusa la domenica), in modalità «drive-in» nell’area esterna dell’ospedale (prenotazioni al numero 035.267. 61.61, attivo dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 18). «È un’attività importante a cui far fronte, possiamo considerarla una prova generale dell’autunno – commenta Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’ospedale Papa Giovanni -. L’ordinanza del ministero è arrivata mercoledì pomeriggio chiedendo di partire il giorno stesso con i test, ma era praticamente impossibile. Abbiamo immediatamente attivato gli aspetti organizzativi».

L’Asst Bergamo Ovest

L’Asst Bergamo Ovest di Treviglio/Romanoha lanciato ieri un servizio di prenotazioni online (https://prenota.zerocoda.it/) con tamponi a partire da lunedì, in modalità drive-in nel tendone di fronte all’ospedale di Treviglio-Caravaggio: sono già stati fissati più di 500 test, a coprire tutta la prossima settimana e con l’apertura di slot per la successiva. Ogni cittadino deve comunque far riferimento alla propria Asst, in base al Comune di residenza.

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