«Omicron 2 più contagiosa del morbillo. Impatto contenuto grazie ai vaccini»

Covid Secondo il virologo Pregliasco, la sottovariante è una delle «malattie più contagiose tra quelle conosciute, il 30% in più rispetto all’originale».

Tutto era partito dal ceppo di Wuhan, oltre due anni fa. Arrivato qui in Lombardia, il Sars-CoV-2 mostrò già una prima lieve mutazione: fu la prima ondata. L’ultimo anno ha consegnato un mezzo vocabolario di varianti e sottovarianti: da Alfa a Delta, sino a Omicron, ognuna più contagiosa della precedente. E ora Omicron BA.2, più semplicemente Omicron 2 presente anche in Bergamasca almeno nel 50% dei casi positivi, «è più contagiosa del 30% rispetto all’Omicron originale». Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario del «Galeazzi» di Milano, ne inquadra la «potenza»: «Questa maggior diffusività fa sì che Omicron 2 sia forse una delle malattie più contagiose che conosciamo, già più del morbillo».

L’aumento dell’incidenza del contagio – cioè della circolazione virale – si osserva ormai da oltre due settimane a ogni livello, dal contesto nazionale a quello locale passando per i valori regionali. Il 5 marzo l’incidenza lombarda era a 282 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti, il 20 marzo è salita a quota 519: 84% in più. «Ma per fortuna, grazie ai vaccini e alla minor aggressività di Omicron – riflette Pregliasco -, dovremmo aspettarci un impatto contenuto sui ricoveri: è questo il parametro più importante da osservare».

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