Ordinanza anti scommesse, i tabaccai:
«Vendite dimezzate, rischio chiusura»

Dicono di essere i più penalizzati dall’ordinanza comunale che ha dato una stretta oraria all’azzardo legale. Perché i tabaccai concentrano nei loro esercizi pubblici il maggior numero di giochi, dalle slot machine ai gratta e vinci, passando per le scommesse.

Inoltre le fasce orarie indicate dal sindaco, firmatario del documento, vanno a colpire proprio i momenti della giornata in cui, in special modo alcuni negozi, lavorano di più. «E pensare che per lo Stato siamo i suoi esattori obbligandoci alla raccolta del gioco – evidenzia Luca Mangili, della Federazione italiana dei tabaccai – mentre il Comune ci impone queste limitazioni». Limitazioni che in venti giorni stanno dimostrando l’impatto economico che possono avere sulle varie attività, con riduzioni delle vendite anche del 50% nel caso dei gratta e vinci.

I tabaccai, dunque, si dicono preoccupati per il loro futuro: «Siamo i più coinvolti da queste disposizioni – entra nel dettaglio Mangili – perché a differenza di altri locali, nei nostri negozi spesso abbiamo il maggior numero di giochi, qualcuno ha le slot, i gratta e vinci, altri anche le scommesse e Win for Life che rappresentano quindi una fetta delle nostre entrate». Oltre a ciò, gli esercizi pubblici del centro città risentono anche degli orari scelti in cui l’azzardo deve essere sospeso, pena la multa e la chiusura delle attività, cioè tra le 7,30 e le 9,30, tra le 12 e le 14 e tra le 19 e le 21: «Questi sono i momenti di maggior lavoro soprattutto per il centro o nei luoghi di passaggio, come può essere la stazione – continua –, in periferia invece possono essere maggiormente interessati dalla fascia oraria serale e della mattina. Quindi l’indicazione comunale va a colpire tutti, anche se in maniera diversa».

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