Ostacoli per i disabili in stazione – Foto
«Lavori milionari, ma è tutto uguale al ’90»

«Hanno speso milioni di euro, ma è dal 1990 che ripetiamo le stesse cose e non è cambiato nulla». 26 anni fa i disabili bergamaschi organizzarono una manifestazione per denunciare l’impossibilità di entrare agevolmente alla stazione, raggiungere i binari salire sui treni.

Nel 2016, nonostante i cantieri che hanno stravolto l’intera area, la situazione è migliorata, ma di poco. Lo racconta la testimonianza di un lettore, Osvaldo Marchetti. Si tratta di un film già visto più volte da Rocco Artifoni, portavoce del comitato provinciale per l’abbattimento delle barriere architettoniche. «Il problema è annoso – spiega -. Noi l’abbiamo sollevato nel lontano 1990 e da allora è cambiato poco. Per fare un veloce elenco: non tutti i treni sono accessibili, tra la stazione e la pensilina è stato creato un salto, bisogna chiamare almeno 12 ore prima per avere assistenza, il sottopasso viene chiuso, è obbligatorio fare il giro dell’oca per evitare un solo gradino. E tutto nonostante il restyling dell’intera struttura costato molti soldi. Ci fanno sentire cittadini di serie B».

Il problema più grave secondo Artifoni è la discesa dal binario Est: «Lo spazio per scendere è insufficiente e la pensilina non è in buone condizioni. E’ già molto pericolosa per i passeggeri che non hanno problemi, figuriamoci per i disabili. La realtà è che tutti i lavori dovrebbero essere fatti senza barriere, in modo da rendere più comoda la vita di tutti. Non dimentichiamo infatti che le barriere architettoniche colpiscono anche anziani, genitori che spingono un passeggino, viaggiatori con valigie ingombranti. Dopo aver toccato con mano possiamo dire che ci aspettavamo qualcosa di più da quel cantiere».

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