Palafrizzoni, 9,5 milioni di entrate in meno
Gandi: «Aspettiamo gli aiuti del governo»

Stimato il contraccolpo dell’emergenza sui conti del Comune: minor gettito per Imu, sanzioni, imposta di soggiorno e di pubblicità. Il vicesindaco: «Operiamo con prudenza ma ci aspettiamo una mano».

L’emergenza Covid picchia forte anche sul bilancio comunale. Secondo le stime Ifel (il braccio economico-finanziario di Anci), Palafrizzoni per il 2020 deve prepararsi a 9,5 milioni di entrate in meno dovuti al lockdown. «Ma non sono numeri definitivi – mette in guardia il vicesindaco-tesoriere Sergio Gandi –, potrebbero anche peggiorare».

L’obiettivo è chiudere in equilibrio il bilancio a fine anno - «Senza fare il passo più lungo della gamba»- ma per riuscirci «serve un occhio di riguardo da parte del governo, altrimenti potremmo non farcela». Gandi non nega i tempi duri anche per le finanze locali.

Le voci

I conti di Ifel «sono realistici – precisa – e non si discostano molto dalle valutazioni fatte in Giunta. Certo la situazione è in costante evoluzione, anche in base all’allentarsi o meno delle misure restrittive, va monitorata di settimana in settimana». A oggi le voci più colpite risultano l’Imu («Perché il ritmo degli accertamenti non può essere quello degli anni scorsi»), le sanzioni amministrative per le violazioni del Codice della strada (incidono la minor circolazione e la sospensione delle Ztl), la Cosap (gli eventi sono fermi, quindi anche gli introiti per occupazione del suolo pubblico), l’imposta sulla pubblicità e l’imposta di soggiorno (il cui pagamento è già slittato a settembre) «E nelle minori entrate – puntualizza Gandi – abbiamo già incluso una parte dei dividendi delle società partecipate (Sacbo, Atb e A2A) e dei servizi a domanda individuale non erogati». Insomma le previsioni sono finite gambe all’aria.

Da una parte gli extracosti di alcuni settori, particolarmente sotto pressione in questo periodo, come i servizi cimiteriali e anagrafe, la polizia locale e le politiche sociali, chiamati a interventi straordinari. Dall’altra il piano degli investimenti (50 milioni di euro), che andrà rivisto punto per punto: «Le progettazioni stanno andando avanti, ma per i cantieri poi bisognerà vedere...».

L’altra faccia della medaglia sono i preventivati 2 milioni di risparmi, derivanti «dalle utenze (il 50% del personale è in telelavoro), dal personale (i concorsi sono fermi e le nuove assunzioni rimandate) e dalla sospensione dei mutui decisa dal governo». Non c’è dubbio quindi che tutto l’impianto del bilancio - così come era stato disegnato - «andrà completamente rivisto».

Dipenderà anche dall’aiuto atteso da Roma (fondamentale sapere quando arriverà e che consistenza avrà). «Il nostro Comune è solido, ma un aiuto del governo è indispensabile. Per le province più colpite dall’emergenza sanitaria, come Bergamo, ci aspettiamo un occhio di riguardo», è l’invito di Gandi a tutti i rappresentanti del territorio a remare nella stessa direzione. Entro questo mese, quindi, si attende «un fondo complessivamente rilevante per i Comuni, con una quota specifica per le aree più provate».

Anche alla luce dei dati forniti al governo proprio con la compilazione del questionario Ifel, che fornisce una fotografia più puntuale Comune per Comune. «Il sostegno del governo per far fronte alle mancate entrate sarà fondamentale per chiudere il bilancio, senza è difficile riuscirci», ammette il vicesindaco, che comunque annuncia anche il ricorso a «strumenti propri», senza sbilanciarsi troppo. «Dovremo fare delle scelte – annuncia –: ad esempio sulla Tari, per quelle attività, come negozi di parrucchieri e abbigliamento, che sono fermi da più tempo e per cui si annuncia una ripresa più lenta».

Le scadenze

Nel frattempo, Gandi non lo nega, si dovrà «navigare a vista». La prossima scadenza tecnica per il bilancio è a luglio (con la salvaguardia degli equilibri). «Fino ad allora – spiega – terremo la barra dritta sui conti, con scelte prudenti e responsabili, cercando di avviare iniziative a vantaggio della situazione, come li Fondo di mutuo soccorso».

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