Pronto Soccorso, si cambia: da 4 a 5 codici. «Presa in carico immediata del paziente»

Passano da 4 a cinque i codici per l’accesso al Pronto Soccorso. Fra coloro ai quali oggi viene assegnato il verde, saranno infatti individuati i pazienti che realmente necessitano di una visita entro 60 minuti.

L’avvio a pieno regime del nuovo sistema è previsto dal primo gennaio 2023. Il nuovo modello di triage, contenuto in una delibera approvata dalla Giunta su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, risulta dunque così articolato:
- Emergenza: ingresso immediato
- Urgenza Indifferibile: tempo massimo di attesa 15 minuti
- Urgenza differibile: tempo massimo di attesa 60 minuti
- Urgenza minore: tempo massimo di attesa 120 minuti
- Non urgenza: tempo massimo di attesa 240 minuti.

«Promuovere in ogni area del Pronto Soccorso l’immediata presa in carico del cittadino per determinati segni e sintomi di presentazione - spiega Moratti - è un’innovazione fondamentale del nuovo modello di triage lombardo. Attraverso l’applicazione di protocolli condivisi in team medico-infermieristico, il tempo d’attesa diventa un vero e proprio step del processo attivo di diagnosi e cura».

In particolare, la presa in carico permetterà di identificare precocemente eventuali quadri clinici potenzialmente evolutivi (un’infezione grave o un infarto miocardico), favorirà il trattamento tempestivo del dolore e ridurrà il tempo complessivo di permanenza in Pronto Soccorso. «Ma non solo - aggiunge Moratti - Regione Lombardia promuoverà anche una soluzione che permetterà di ridurre il sovraffollamento dei Pronto Soccorso, indirizzando il cittadino direttamente a percorsi mono-specialistici per codici non urgenti, gestiti completamente in aree dedicate».

2,8 milioni di codici verdi l’anno

I pazienti identificati con «codice verde» rappresentano attualmente il 70% degli accessi (circa 2,8 milioni)». Il nuovo modello di triage promuove inoltre la riorganizzazione interna dei Pronto Soccorso, che dovranno nel loro layout considerare aree a complessità assistenziale differenti (bassa, media e alta), garantendo l’efficace utilizzo delle risorse e favorendo percorsi privilegiati in particolare per i pazienti più fragili.

Triage standardizzato in tutta la Regione

Per la prima volta il processo di triage verrà standardizzato su tutto il territorio regionale: un paziente con dolore toracico o febbre verrà pertanto valutato e codificato a triage in modo sovrapponibile in tutti i Pronto Soccorso del territorio regionale. Ed è proprio per questo che la Regione promuove un percorso di formazione della durata di tre mesi che, con la collaborazione di Areu, raggiungerà capillarmente tutti i Pronto Soccorso, utilizzando il nuovo manuale di triage realizzato dal «Tavolo tecnico» di triage regionale che ha anche il compito di monitorare il processo di implementazione. Nello stesso tempo è in previsione l’adeguamento della piattaforma regionale Emergenza Urgenza (Euol) e dei software gestionali del Pronto Soccorso.

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