Regioni: «Saldi estivi dal primo agosto»
Confesercenti: così si aiuterà la ripresa

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, presieduta da Stefano Bonaccini, ha stabilito, nella riunione del 7 maggio, di posticipare i saldi estivi al 1° agosto 2020.

«La decisione - si legge in una nota - nasce da una sollecitazione degli assessori alle attività produttive ed è motivata dalle necessità derivanti dalla gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e dalle conseguenti misure».Il presidente Bonaccini ha poi scritto a tutti i presidenti delle Regioni e delle Province autonome invitandoli a «dare seguito alla suddetta decisione per una omogenea applicazione della stessa su tutto il territorio nazionale»

«Questo anche considerando che marzo e aprile sono stati due mesi neri per i commercianti, che sono stati costretti a chiudere a causa dell’emergenza coronavirus. Chi non ha potuto contare su vendite online ed e-commerce, di fatto, durante il lockdown ha visto le proprie entrate azzerarsi, mentre le spese per affitto, bollette e incombenze varie in molti casi sono rimaste le stesse» spiega Confesercenti Bergamo.

«Si tratta di una scelta ragionevole e auspicata da molti commercianti del settore che, vivendo una situazione drammatica con magazzini stipati e senza liquidità, sperano di non dover svendere subito la merce rimasta nel negozio potendo contare su margini maggiori» sottolinea Filippo Caselli, direttore di Confesercenti Bergamo.

«Certo l’efficacia di una norma si misura sulla capacità degli enti preposti ai controlli di farla rispettare – continua Caselli - e questo è un tempo difficile per tutte le imprese che si trovano a fare i conti non solo con il coronavirus, ma anche con un mercato fortemente differenziato tra fisico e web, dove vigono regole diverse, o meglio, dove non ci sono regole: questo è un grande problema».

L’auspicio è che in questo difficile momento si riconosca il valore che le aziende portano sul mercato, anche al fine di garantire la filiera e il lavoro delle persone. «Sia questo il tempo per ridefinire, aldilà dall’emergenza, le logiche dei saldi del sistema moda – conclude Caselli - differenziandolo nettamente ad esempio da quello dell’elettronica. E’ auspicabile un tavolo di confronto con Regione Lombardia per ripensare il valore del nostro settore moda».

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