Renzi in Senato parla di Bergamo
È polemica. Gori: uscita infelice

«La gente di Bergamo e Brescia che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire». Questa frase di Renzi in Senato ha subito scatenato la polemica.

« I morti di Bergamo, se potessero, direbbero aprite anche per noi. Non è #Salvini, non è Meloni e non è Fontana. Senatore #Renzi, i morti non parlano, non tolga a loro e a i loro parenti la dignità che meritano. #Parlamento». Lo scrive dal suo profilo ufficiale su Twitter il movimento delle Sardine, facendo riferimento all’intervento in Senato del leader di Iv, Matteo Renzi.

La frase che ha fatto scoppiare il caso è quella che Renzi ha detto in Senato: «La gente di Bergamo e Brescia che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire».

Immediato anche il commento del sindaco di Bergamo Giorgio Gori: «Mi pare un’uscita a dir poco infelice. Se Renzi voleva rendere omaggio ai nostri morti, il modo - coinvolgerli a sostegno della sua proposta di riapertura delle attività – è decisamente quello sbagliato» ha detto il primo cittadino che prende posizione in merito alle parole che Matteo Renzi ha pronunciato giovedì pomeriggio in Senato. «Immagino che il leader di Italia Viva volesse sottolineare l’attaccamento al lavoro della gente di Bergamo e di Brescia. – prosegue Gori - Ma sostenere che le vittime del virus, se potessero parlare, “vorrebbero” oggi la riapertura appare purtroppo stonato e strumentale. Sono certo che Renzi ha pieno rispetto del dolore di queste province: quella pronunciata al Senato è però una frase decisamente fuori luogo».

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