Omicidio di Curno, resta grave Deborha
Ha tentato di salvare la sorella maggiore

È stata operata nella notte tra sabato e domenica la sorella minore di Marisa Sartori. La 23enne ha riportato ferite all’addome e resta in prognosi riservata. Domani sera veglia per stare vicino alla famiglia.

È stata operata nella notte tra sabato 2 e domenica 3 febbraio Deborha Sartori, 23 anni, e ora si trova in Terapia intensiva all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Resta in prognosi riservata la sorella minore di Marisa Sartori, 25 anni, uccisa sabato sera dall’ex marito, Arjoun Ezzedine, un tunisino di 35 anni, con un’unica coltellata al cuore, che non le ha dato scampo.

La sorella minore, nel tentativo di salvare Marisa, è stata colpita più volte, e ha riportato diverse ferite da taglio all’addome. Il personale medico che l’ha esaminata ieri sera ha ritenuto gravi le lesioni interne e per questo motivo la donna è stata subito sottoposta a un intervento chirurgico nel tentativo di stabilizzare le sue condizioni. Deborha infatti ha ricevuto più fendenti dall’aggressore. I medici si sono riservati la prognosi e dopo l’intervento è stata ricoverata nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale.

Mentre ieri sera si cercava di fare chiarezza sulla dinamica dell’episodio costato la vita a Marisa Sartori, era quindi grande l’apprensione dei familiari per la sorte della sorella Deborha. Nel drammatico confronto con l’ex marito di Marisa, ieri sera nella zona dei garage dell’abitazione di Curno, Deborha non è stata una semplice spettatrice. Forse ha cercato di allontanare l’uomo che assillava la sorella e ha pagato caro il suo tentativo di difenderla.

Intanto la comunità di Curno si è stretta intorno alla famiglia Sartori: bandiere a mezz’asta per il Comune di Curno guidato da Luisa Gamba mentre il consigliere di minoranza Sara Carrara ha chiesto la proclamazione del lutto cittadino. È prevista invece per lunedì 4 febbraio in serata una veglia di preghiera nella chiesa parrocchiale.

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