Torre dei Caduti, il Comune fa chiarezza sul restauro

«In riferimento al restauro della Torre dei Caduti di piazza Vittorio Veneto, intervento che si sta completando proprio in questi giorni, il Comune di Bergamo ritiene opportuno fare alcune precisazioni». Palafrizzoni manda un comunicato dopo la lettera dell’ex parlamentare Daniele Belotti al sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.

L’intervento di pulizia e restauro del monumento progettato dal Piacentini – costato al Comune 150mila euro e durato poco più di tre mesi – è al centro di una «querelle» alimentata dai social. Numeri e lancette dell’orologio sono diventati da dorati a grigi. L’ex deputato leghista Daniele Belotti ha scritto al sottosegretario Sgarbi per segnalargli quello che definisce « l’ultimo scempio compiuto a Bergamo». «La Giunta comunale – scrive Belotti – con l’avallo della Soprintendenza, ne ha fatta un’altra: nella ristrutturazione della Torre dei Caduti, il principale simbolo iconografico della Città Bassa, il grande orologio è stato “annerito”, sostituendo l’originario colore bronzo dorato delle lancette e dei numeri con una vernice grigio topo». Di qui l’appello di Belotti a Sgarbi: «Caro Vittorio - gli scrive -, alla luce di quanto sta succedendo a Bergamo, ricordando che il prossimo anno saremo con Brescia la Capitale della cultura 2023, sarebbe utile una tua verifica alla Soprintendenza di Brescia». A seguire anche un’interrogazione a risposta orale del consigliere comunale della Lega Alessandro Carrara.

Da qui la nota del Comune di Bergamo: «Innanzitutto, il lavoro realizzato dai tecnici incaricati dall’Amministrazione ha consentito di rimuovere non solo la sporcizia e le patine che l’azione del tempo e dell’inquinamento avevano impresso sulla Torre, ma anche gli effetti di interventi che avevano compromesso i materiali originali». Per quel che riguarda quest’ultimo aspetto, «emblematico è stato il restauro delle lancette e dei numeri dell’orologio che si trova sulle facciate del monumento. Il restauro – la cui lavorazione è stata concordato con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Bergamo e Brescia – ha infatti consentito di rimuovere una vernice di colore giallo paglierino impressa solo qualche anno fa sui manufatti (non solo le lancette, ma anche i numeri delle ore) di bronzo dell’orologio».

«La rimozione della vernice – chiaramente non originale – ha pertanto consentito di ritrovare il colore del bronzo – ossidato da quasi 100 anni di storia e agenti atmosferici – con il quale sono stati realizzate le parti in questione dell’orologio. Il Comune di Bergamo ricorda che la doratura del bronzo dell’orologio, a cui si fa riferimento in riviste dell’epoca, niente ha a che fare con la “placcatura” in oro o vernice d’oro dei manufatti. Nel caso della Torre dei Caduti, la tecnica con la quale il metallo venne dorato è quella che prevede l’immersione di lancette e parti bronzee in acido nitrico fino a ottenere un colore brillante, simile a quello dell’oro. Col tempo, perduta la vernice di protezione, tutti questi manufatti tendono ad ossidarsi rapidamente, prendendo un colore più scuro».

Continua il Comune: «Una prova ne è il fatto che la statua issata sulla facciata della Torre dei Caduti, pochi metri sotto lo stesso orologio, era stata – come ricordato dalle stesse riviste dell’epoca dell’inaugurazione del monumento – realizzata con la stessa tecnica di doratura. Oggi, anch’essa si presenta di colore scuro, frutto non solo del comunissimo fenomeno dell’ossidazione, ma anche – val la pena ribadirlo – dell’azione degli agenti atmosferici e dell’inquinamento dell’aria dell’ultimo secolo».

«La Torre dei Caduti, quindi, a conclusione del restauro, si presenterà, come più volte sostenuto dall’Assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla, nella sua versione originale, con i manufatti liberati dalle superfetazioni di epoche recenti e i materiali così come erano stati previsti dai progettisti della Torre».
La Torre sarà aperta alle visite, gratuitamente, nel pomeriggio di giovedì 4 novembre.

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