Restyling del ponte di Paderno
Arriva l’ok di Rfi, 20 milioni per i lavori

La riqualificazione strutturale del ponte di San Michele, meglio noto come ponte di Paderno, si farà.

Ad annunciare la disponibilità dei fondi, dopo numerosi incontri con i rappresentati degli enti locali bergamaschi e lecchesi, con il consigliere provinciale orobico con delega alle Infrastrutture Pasquale Gandolfi e con i parlamentari del Partito democratico Elena Carnevali, Giovanni Sanga, Antonio Misiani e Giuseppe Guerini, è l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile: «Il progetto esecutivo - scrive l’ad in una lettera inviata alla Regione, alle due Province e ai Comuni coinvolti - prevederà opere di rinforzo diffuse che non modificheranno la geometria e l’aspetto architettonico del ponte, nonché interventi di pulizia, di ripristino degli elementi deteriorati e una protezione superficiale generalizzata. L’onere finanziario, stimato in 20 milioni di euro, è stato inserito nel Contratto di Programma 2016-2020».

Alle Province resterebbero invece in carico i costi connessi alla viabilità stradale (fino a un massimo di 5 milioni di euro), relativi all’adeguamento della carreggiata che costeggia la ferrovia: secondo il progetto di riqualificazione potrà essere eliminato il limite orario di 15 chilometri all’ora per i veicoli che transitano sul ponte, e sarà consentito il traffico stradale in contemporanea con quello ferroviario. Un risultato importante, che vede l’investimento di una cifra significativa su un fondamentale nodo viabilistico di collegamento tra le province di Lecco e di Bergamo, utilizzato anche da molti pendolari. L’unico neo sono i costi che dovrebbero sopportare le Province, difficilmente sostenibili. «Lavoreremo - commentano i parlamentari - perché le risorse necessarie per riqualificare la strada possano essere messe a disposizione anche dalla Regione Lombardia».

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