«Ricordare le vittime della guerra»
Promo Cene, un video anche per Valoti

Promo Cene ricorda con un post in Facebook il sindaco Giorgio Valoti, scomparso durante questa emergenza sanitaria e tute le vittime del coronavirus insieme alle vittime della Seconda Guerra Mondiale.

«In questa muta serata il nostro ricordo e tributo va alle tante stelle che dall’alto guardano Cene: tutte le persone che per noi hanno sacrificato la giovinezza e la vita nel secondo conflitto mondiale. Purtroppo a loro quest’anno si sono unite le troppe vittime della pandemia, silenzioso conflitto contro un nemico invisibile e subdolo che ci ha costretti all’isolamento, a non poter vivere e far vivere il nostro paese, a temerci gli uni gli altri». Sulla pagina Facebook di PromoCene il ricordo delle vittime della guerra ma anche di Giorgio Valoti, 70 anni, primo cittadino di Cene scomparso il 13 marzo scorso per il coronavirus.

Da qui un video con uno strancio di Turandot, il «Nessun dorma» con le immagini tratte da Cene: «Come avvenne per Giacomo Puccini, che spirò lasciando incompiuta proprio la “Turandot”, tanti sogni si sono infranti, tanti progetti si sono interrotti a metà, tanti viaggi sono arrivati prematuramente al capolinea. Eppure l’esempio dei nostri cari caduti per la libertà ci illumina, e l’opera degli Amministratori Comunali dal dopoguerra ad oggi, tra i quali ricordiamo con particolare affetto il nostro compianto Sindaco Giorgio Valoti, ha permesso l’edificazione con pietre e valori etici di un paese vitale, che ha saputo reagire, e a dispetto della separazione delle persone ha trovato lo stimolo per unirsi, soccorrersi, cementarsi».

«Il Comune, la Chiesa, il Monumento ai Caduti, il Cimitero, la Croce: lì sono le fondamenta a sostegno della Resistenza di oggi, che si combatte per sè e per gli altri in nome della responsabilità e del senso civico. Attingendo a questo profondo patrimonio di umanità guardiamo fiduciosi al futuro, e ognuno di noi potrà far sua l’immensa forza della speranza che scaturisce dai versi finali di quest’aria: Dilegua, o notte!/ Tramontate, stelle!/ All’alba vincerò,/ vincerò, vincerò!».

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