Rischio stangata per le auto aziendali
Bergamo, 42 mila dipendenti coinvolti

Prima triplicata, poi ridotta, ora (forse) spostata di un anno. L’unica certezza sulla nuova tassa per le auto aziendali, tra i punti caldissimi di una Manovra pronta ad approdare in Senato, è che c’è grande incertezza.

Un intervento pesante, si può parlare senza problemi di stangata, per le tasche dei lavoratori dipendenti che pagano il «fringe benefit», cioè il parametro di tassazione dovuto allo Stato per l’auto ad uso promiscuo, sia per lavoro che per motivi personali. Quale sarà l’impatto in provincia di Bergamo? La premessa è che per avere una stima efficace ci si deve basare sulla bozza più discussa, quella che prevede un aumento per tutti rispetto al fringe benefit attuale. Secondo i dati di Aniasa, associazione nazionale dell’industria dell’autonoleggio, in tutta Italia in media un dipendente su nove usufruisce dell’auto aziendale. Da questa stima derivano i 2 milioni di vetture sui 18 milioni di lavoratori dipendenti italiani. In provincia di Bergamo le ultime statistiche disponibili, elaborate dalla Camera di Commercio, dicono che i dipendenti orobici sono 384 mila. Quindi sono circa 42 mila i dipendenti bergamaschi che aspettano con ansia la discussione in aula per capire se dovranno far fronte a un consistente aumento delle tasse nel 2020. Su «L’Eco di Bergamo» le reazioni dei protagonisti di un settore già in difficoltà.

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