Riserve idriche, grande preoccupazione
Nei laghi il 59,7% in meno della media

La situazione dei laghi lombardi è critica, tanto che se persiste la situazione meteorologica sarà anche difficile trovare soluzioni adeguate.

I dati sull’entità complessiva delle riserve idriche nei Laghi di Como, Idro, Iseo e Garda parlano chiaro: sono inferiori del 43,7 per cento rispetto al 2007, già considerato come il più critico del decennio e del 59,7 per cento rispetto alla media 2006-2014.

«Per questo abbiamo riunito tutti i soggetti interessati dalla situazione, per condividere le criticità prima dell’arrivo della primavera, quando l’acqua sarà indispensabile per l’attività agricola e non solo». Lo ha spiegato l’assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, che a Palazzo Pirelli ha presieduto, assieme agli assessori Claudia Maria Terzi (Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile) e Gianni Fava (Agricoltura), il Tavolo regionale per il monitoraggio delle riserve idriche, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle Province, delle Organizzazioni professionali agricole, dei Consorzi di bonifica e irrigazione e gli operatori delle società energetiche.

«A un terzo della stagione invernale - prosegue Viviana Beccalossi - la scarsità di piogge e soprattutto la mancanza di nevicate in montagna sta impedendo l’accumulo di acqua nei bacini naturali e artificiali. Le altezze di tutti i grandi laghi regolati sono inferiori alla media storica, con situazione molto critica per i laghi Maggiore e di Como e solo leggermente migliore altrove. Questa situazione, che può migliorare solo con l’inizio delle precipitazioni, ci impone un monitoraggio continuo e, soprattutto, un coordinamento molto stretto».

La deroga al Deflusso minimo vitale (Dmv) è già prevista nel piano di Tutela e uso delle acque della Lombardia ed è una deroga che può essere richiesta solo a condizione che ci sia la dichiarazione di uno stato di emergenza. La conferma è arrivata dall’assessore Claudia Maria Terzi. La deroga può essere utilizzata per un massimo di 60 giorni e non azzera il Dmv, ma, al massimo, può dimezzarlo. Queste sono le condizioni per cui si può applicare; quindi, anche il Piemonte, se avrà una sua normativa, non sarà certo quella di azzerare il Dmv, perché è contrario alle normative comunitarie.

«Se persiste la situazione, sarà anche difficile trovare soluzioni adeguate - ha spiegato l’assessore all’Agricoltura Gianni Fava -. Registro la preoccupazione del mondo agricolo: la prossima stagione colturale si preannuncia difficile, già ad oggi, in alcuni casi, abbiamo assistito alla posticipazione delle semine e, dall’altro, registriamo che parte dei bacini montani sono stati utilizzati per finalità turistiche, con un tentativo anche velleitario. L’iniziativa di oggi va nella direzione di aprire il confronto su prospettive e iniziare a elaborare un’ipotesi condivisa».

«Potrebbe essere il colpo finale non poter produrre a condizioni accettabili - ha aggiunto Fava -. L’87 per cento delle acque gestite nel sistema dei corpi irrigui in Lombardia è destinato all’agricoltura. Far finta che il problema non esiste sarebbe grave: abbiamo iniziato a discutere, il rischio siccità c’è. Due le questioni fondamentali: da un lato la revisione del sistema di gestione dei corpi idrici di montagna, con una ipotesi di allargamento del dibattito oltre confine, e, dall’altro, il Deflusso minimo vitale, quel tanto che serve per garantire continuità all’ecosistema. Che va garantito tutto l’anno e in questa direzione stiamo lavorando. L’auspicio è che non si ripeta la situazione del 2006».

A conclusione dei lavori Viviana Beccalossi ha proposto di convocare il Tavolo con cadenza almeno mensile e di intensificare i contatti tecnici per condividere la situazione in tempo reale. Il prossimo incontro sarà mercoledì 24 febbraio.

«Ognuno - ha aggiunto l’assessore Beccalossi - deve fare la sua parte: gli agricoltori, che potrebbero dover lavorare nei prossimi mesi con riduzioni importanti della quantità di acqua per l’irrigazione, i gestori dei laghi, elevando il più possibile il livello per rendere massimi gli stoccaggi, i Consorzi di bonifica, preparandosi gia’ da ora alla possibilità di una stagione difficile. In generale, va da subito evitato lo spreco di acqua, perche’ cio’ che risparmiamo oggi sara’ disponibile domani».

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