Scontri dopo Atalanta-Roma del 2014
Sentenza fissata il 23 gennaio

Sarà il 23 gennaio la sentenza del lungo processo a carico di dieci tifosi ultrà atalantini accusati di violenza aggravata e lesioni, avvenute la sera del 22 novembre 2014 in viale Giulio Cesare dopo Atalanta-Roma.

Secondo la difesa non ci sarebbero elementi identificativi dei singoli imputati, secondo l’accusa i dieci sarebbero responsabili degli scontri con le forze dell’ordine avvenuti a poca distanza dallo stadio.

I dieci ultrà sono a processo in abbreviato per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato: secondo l’accusa erano alla testa del gruppo e protagonisti degli scontri in viale Giulio Cesare. tesi sostenuta dall’allora dirigente della Digos Giovanni Di Biase (ferito negli scontri e parte civile a processo), dal vicequestore aggiunto Angelo Lino Murtas, dirigente del commissariato di Treviglio, e dall’allora agente Digos Vittorio Sangiovanni, autori dei verbali che portarono all’arresto di sei imputati e poi all’identificazione di altri quattro.

La testimonianza dei poliziotti era stata disposta a novembre del 2017 dal gup Marina Cavalleri, dopo che a luglio il pm Giancarlo Mancusi aveva chiesto la condanna a tre anni per nove dei dieci imputati (e due mesi per il decimo, gravato da Daspo). Gli avvocati difensori sostengono invece che non ci siano prove documentali, fotografie, filmati, in grado di identificare gli autori degli scontri in viale Giulio Cesare e ancor meno di «collocarli» sul luogo dei precedenti scontri in via Baioni.

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