Scuola, gli esperti in riunione
«Nessun rinvio, presenze confermate»

Gli esperti del Comitato tecnico scientifico del governo sono stati coinvolti dal ministro Speranza in una riunione urgente sulla scuola, domenica 17 gennaio.

Le scuole superiori possono tornare in presenza nella misura del 50% e fino al 75% come previsto dal Dpcm del 14 gennaio. È questo, secondo quanto si apprende, il parere degli esperti del Comitato tecnico scientifico che si sono riuniti d’urgenza domenica mattina 17 gennaio dopo la richiesta del governo di un’indicazione sul ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori.

Le scuole vanno dunque riaperte e, sottolineano ancora gli esperti, se qualche presidente di regione decidesse diversamente, «se ne assume la responsabilità».

Quindi lunedì 18 gennaio in Italia, seppure alternati per rispettare l’indicazione della presenza al 50 per cento, torneranno in classe circa 650 mila studenti delle Superiori (agli oltre 800 mila inizialmente previsti vanno sottratti quelli della Puglia, che ha rinviato l’apertura di una settimana). Ma è una partenza tra le polemiche, con i governatori che continuano ad andare in ordine sparso e gli studenti che proseguono le proteste, da Milano a Roma. E anche i Licei e i Tecnici che riapriranno i portoni, lo fanno con condizioni stringenti tra mascherine e orari e giorni differenziati da classe a classe.

Se è nella norma che restino ancora chiuse le scuole superiori in Lombardia, Alto Adige e Sicilia, zone rosse, ci sono però altre Regioni che hanno deciso di proseguire sulla strada della prudenza. Come la Puglia, il Friuli-Venezia Giulia (entrambe arancioni) e anche la Basilicata (gialla).

A Bergamo gli studenti delle Superiori, nonostante la zona rossa, continueranno a ritrovarsi fuori da scuola anche nei prossimi giorni: al liceo Falcone così come nei licei Sarpi, Mascheroni e Manzù.

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