«Scuole vecchie a Bergamo»
Loredana Poli: via alle manutenzioni

Novità per le scuole cittadine: previsto un piano per rispondere alle famiglie e per migliore la qualità della vita in classe.

«Le scuole della città sono vecchiotte. Negli ultimi anni abbiamo già iniziato a sistemarle con le manutenzioni straordinarie, prediligendo la ristrutturazione integrale per blocchi, grazie anche a investimenti che ricorrono negli anni. Bisogna mettere ordine ai criteri dei lavori, con una serie di manutenzioni da fare tutte insieme. Penso a una rotazione complessiva delle tinteggiature. Dovremo tenere conto anche dei comportamenti che cambiano nei decenni. Un esempio concreto: ci sono molte segnalazioni delle famiglie sul fatto che nelle scuole ci siano le turche. Dobbiamo prendere atto di questa cosa e sostituirle tutte. Sono sciocchezze, ma dobbiamo dare risposte alle famiglie». Parole di Loredana Poli, assessore all’Istruzione, importante riconferma della Giunta Gori. Un nodo importante, in ambito scuola, è anche quello del cibo in mensa: «Il cambiamento sui menù delle mense scolastiche non è stato direttamente scelto dal Comuni, ma introdotto da Ats - continua la Poli -. Si deve lavorare di più in collaborazione con Ats, perché a mio parere ci sono ancora aspetti di rigidità. Li capisco dal loro punto di vista, ma meno se mi calo nella vita dei bambini e delle bambine. I dati dicono che si mangia troppa carne, ok. Ma se mi si dice che a Pasqua non si può servire una colomba, una tantum, perché ci sono troppi zuccheri, non lo capisco. Ci sono ampi margini di interlocuzione. Non abbiamo ancora trovato un equilibrio condiviso. Ma ci lavoriamo, c’è ampia disponibilità».

E la sua scuola ideale? «Quella che consente ai ragazzi di arrivare al termine del ciclo di studi con interrogativi aperti e la voglia di imparare. Questo risultato oggi è perseguito meglio dalla scuola primaria. Sia la scuola dell’infanzia che la scuola media invece sono un po’ affaticate. Le scuole medie sono la brutta copia delle scuole superiori, rivolte a ragazze con altre problematiche e altre attitudini. Quindi abbiamo un numero maggiore di ragazzi che arrivano demotivati alla scuola superiore, dove bisogna darsi una mossa scegliendo per sé a cosa si è più adatti».

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