Sgarbi: «Se diventerò ministro farò togliere la ringhiera»

Ancora polemiche su Porta San Giacomo: il critico d’arte e deputato è tornato sull’argomento con un video Facebook.

La polemica ferragostana ora diventa un botta e risposta quasi settembrino. Il tema è sempre quello, la ringhiera di Porta San Giacomo, e il protagonista più vulcanico è ancora Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte e deputato è tornato ieri sull’argomento con un video Facebook in cui ha attaccato Luca Rinaldi, il Soprintendente che lo scorso mercoledì aveva effettuato un sopralluogo sostanzialmente approvando l’opera (chiedendo solo l’inserimento di un pannello col logo del Comune). «Non credo che farò un’interrogazione parlamentare o chiederò un’ispezione ministeriale – ha affermato ieri Sgarbi, che sulla questione aveva raccolto l’assist del deputato leghista Daniele Belotti -. Le immagini parlano da sole, che la Soprintendenza si compiaccia di come è oggi è la prova di un cattivo gusto arrivato molto lontano: a Rinaldi sembra normale che questi abbiano buttato giù la scala per montare una ringhiera bianca». Poi, un’altra frecciata: «Rinaldi dice che si metterà lo stemma del Comune, così che si sappia chi l’ha fatta e non lui – l’affondo di Sgarbi -. Ma questa cosa resta indegna». Ma come continuerà la battaglia del critico d’arte? Sgarbi, più che a un’interrogazione parlamentare, guarda lontano (e alto): «Se un giorno toccherà a me essere ministro, dirò a Rinaldi di far togliere la ringhiera. E se non sarò io, sarà una persona che ascolterà comunque me e la farà togliere. Aspettiamo il 2023 (le prossime elezioni politiche, ndr), aspettiamo che un nuovo ministro arrivi».

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