«Sì al ritorno del grembiule a scuola»
Per una volta Gori e Salvini d’accordo

In un tweet il sindaco dem rivela di essere d’accordo con il ministro dell’Interno leghista.

«Non mi capita spesso di essere d’accordo con Salvini, per cui lo segnalo»: esordisce così il sindaco di Bergamo Giorgio Gori in un tweet. «Penso anche io che sarebbe giusto reintrodurre il grembiule nella scuola dell’obbligo. Per la moda c’è tempo, e così per l’abito «espressione della personalità. Meglio un po’ di sana uguaglianza» dice il primo cittadino riprendendo la proposta lanciata qualche giorno fa dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Almeno alle scuole elementari rimettere il grembiule farebbe bene ai bambini ed eviterebbe simboli di diversità» diceva il leader della Lega a Tg2Italia. Il grembiule dunque sembra una proposta bipartisan che piace a dem e leghisti.

Un po’ meno ai presidi che sulla questione hanno già avuto modo di sottolineare che decidere se far indossare o meno il grembiule agli alunni rientra nell’autonomia delle singole scuole che volendo possono reintrodurli nel proprio regolamento. In alcune scuole elementari ci sono presidi che si sono già posti il problema dell’uniformità degli abiti, alcuni l’hanno risolta adottando i grembiuli, molti altri hanno scelto di far comprare ai genitori degli alunni maglie e felpe di uno stesso colore da far indossare ai piccoli.

«Nessuna preclusione ideologica per il grembiule delle scuole materne ed elementari - afferma il presidente dell’Associazione Nazionali Presidi del Lazio Mario Rusconi - Siamo anche favorevoli alla divisa o alle tute per le medie e superiori, purché la cosa non venga normata da una legge ma sia presa come decisione dal Consiglio d’istituto, sentiti i genitori, e dal collegio dei docenti così come sancisce l’autonomia scolastica. E nei fatti è già così».

La reintroduzione del grembiule non è una idea nuova, già lo scorso 30 novembre il ministro del Miur, Marco Bussetti, a margine di una iniziativa a Verona rispondendo ai cronisti sul tema di un possibile ritorno dei grembiuli nelle scuole elementari, spiegò: «Se la scelta del grembiule a scuola è condivisa e accettata dall’istituto è una cosa sulla quale si può anche riflettere sicuramente».

Andando a ritroso nel tempo, precisamente al primo luglio del 2008, l’allora ministro all’istruzione Mariastella Gelmini, durante una audizione alla Camera, fece sua la proposta e dopo tre settimane comunicò: «Noto con piacere che molti presidi stanno informando il ministero del fatto che in parecchie scuole stanno reintroducendo il grembiule». Sulla querelle grembiule il 20 novembre dello stesso anno intervenne anche l’allora premier Silvio Berlusconi durante la giornata nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza: «Abbiamo raccolto molte consensi per l’utilizzo del grembiule che evita un confronto tra bambini che vanno a scuola griffati e chi no. Ad esempio, può succedere che nelle scuole del Nord, ci siano bambini che vanno a scuola vestiti Dolce e Gabbana oppure Versace, ed altri no. L’introduzione del grembiule evita di fare confronti».

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