Siccità, allarme se ad aprile non pioverà
Acqua per i campi solo fino a luglio

Se nei prossimi trenta giorni, considerati decisivi, persisterà il clima asciutto, i mesi compresi fra luglio e settembre saranno drammatici per l’agricoltura della pianura bergamasca e per il turismo del Sebino.

L’ultimo bollettino delle riserve idriche emanato dall’Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente, parla chiaro: in Lombardia, lo stato delle riserve idriche attuali è inferiore del 33% rispetto alla media degli ultimi dieci anni; il bacino dell’Adda è sotto del 38%, quello del fiume Oglio del 40%. Ieri pomeriggio alle 15,30 il lago di Iseo aveva un’altezza di 11,1 centimetri sullo zero idrometrico, pari a una percentuale di volume invasato (il rapporto fra il valore dell’altezza e quello massimo per concessione) del 29%, in leggera ma costante risalita da una decina di giorni grazie al fatto che gli afflussi (33 metri cubi di acqua al secondo) sono maggiori dei deflussi (27 metri cubi di acqua al secondo). «È presto per parlare di crisi e di emergenza perché nel corso del mese di aprile tutto può risolversi» precisa Massimo Buizza, direttore del Consorzio dell’Oglio, l’ente che regola il deflusso dell’acqua del lago di Iseo agendo sulle paratie della diga di Sarnico in modo da garantire l’acqua ai campi della pianura.

Nel frattempo Coldiretti ha lanciato l’idea di riempire con acqua (e non rifiuti) le cave abbandonate, difendendo con forza il lavoro dei suoi associati. «Nella nostra provincia – sottolinea Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo – mancano bacini di raccolta, e l’idea di sfruttare vecchie cave è buona». Tuttavia, quel che preme all’associazione degli agricoltori, è «superare un pregiudizio: l’acqua in agricoltura non viene sprecata, ma usata. Quella che è impiegata per l’irrigazione a scorrimento finisce nelle falde e nei pozzi dando continuità al ciclo idrico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA