Signorelli: «Contagi, curva al plateau. Ma occhio all’effetto vacanze pasquali»

L’intervista Il docente d’Igiene al San Raffaele di Milano: «Dovrebbe iniziare la discesa dei casi, ma il periodo festivo rappresenta un’incognita perché si sono moltiplicate le occasioni di contatto».

«Abbiamo raggiunto il plateau della curva epidemica. Dopo l’altopiano dovrebbe iniziare la discesa come nelle fasi precedenti, ma da tre settimane si registrano dati stabili dei positivi giornalieri, intorno alle 8mila unità in Lombardia. E i numeri restano ancora alti perché abbiamo un po’ mollato le misure di precauzione, facilitando la circolazione del virus. Le festività pasquali rappresentano un’incognita, perché moltiplicando le occasioni di contatto la curva potrebbe virare di nuovo verso l’alto».

Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all’Università Vita e Salute-San Raffaele di Milano, parte dal dato empirico dei contagi per un ragionamento a più ampio raggio: tra nuove varianti e misure restrittive meno impattanti sulla vita di tutti i giorni il Covid resterà un fastidioso compagno di viaggio con cui fare i conti, nonostante le vaccinazioni e le raccomandazioni a ulteriori dosi di richiamo.

«Non si può avere un quadro istantaneo della situazione, perché le varianti si tipizzano sempre dopo un po’ che circolano. Sembra che la Xe e le altre varianti individuate siano molto contagiose, ma poco aggressive, lo testimonia il dato stabilizzato dei ricoveri. E la possibilità che comunque ci si possa reinfettare nonostante si sia avuta Omicron 1 spiega perché il dato dei contagi sia ancora consistente. I vaccinati hanno uno scudo protettivo che vale per tutte le varianti e rischiano almeno dieci volte meno, rispetto agli altri, di sviluppare forme gravi».

Mascherine e quarta dose

Sulla quarta dose: «Finora la risposta è stata piuttosto tiepida, anche a causa di messaggi contraddittori se farla o meno. Era successo già con la terza dose. Penso che con la stagione autunnale andrà fatto un ragionamento serio per combinare la seconda dose di richiamo (o booster) con il vaccino antinfluenzale».

«Meglio mantenere le mascherine al chiuso per evitare un numero elevato di casi, che rappresentano un elevato costo sociale ed economico»

Le mascherine? «Manteniamo le mascherine al chiuso per evitare un numero elevato di casi. In questo momento abbiamo 1 milione e 200mila italiani infetti, che restano a casa per almeno una settimana, senza sintomi e già vaccinati. Ciò determina un costo sociale ed economico altissimo e se ne parla davvero poco. L’Italia è sempre stata prudente da inizio pandemia e non entro nel merito delle scelte politiche, ma se noi manteniamo quelle misure che non ostacolano le varie attività sociali riduciamo anche l’infezione e conseguentemente le persone infettate che restano a casa inattive».

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