«Situazione per ora non come marzo»
Gallera: crescita nei prossimi 15 giorni

In Lombardia negli ospedali «la situazione non è in alcun modo paragonabile, per ora, a quella che abbiamo vissuto a marzo. Noi avevamo 12 mila posti letto (occupati, ndr) nelle pneumologie, ora siamo a 2.300, 1.800 posti letto nelle terapie intensive, ora siamo a 231. Però sta crescendo ed evidente che qualunque azione mettiamo in campo oggi i risultati li vedremo tra 15 giorni».

Lo ha spiegato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera aggiungendo: «Ci stiamo preparando al fatto che questi numeri continueranno a crescere in maniera significativa per i prossimi 15 giorni».

«Salvare il natale dalle chiusure? È l’obiettivo che ci siamo posti, prima noi con le nostre ordinanze e adesso il Governo. Misure sicuramente rigide che hanno l’obiettivo di fare scendere una curva che sta salendo in maniera esponenziale. Siccome il virus sia si propaga con uno sviluppo matematico, o noi mettiamo in campo delle misure forti che impediscono la sua diffusione oppure quella linea continua a diventare retta e i sistemi sanitari non reggono più» ha spiegato l’assessore: in questi mesi «noi come Lombardia abbiamo fatto tantissimo - ha aggiunto in collegamento con Mattino 5 - la nostra capacità di tracciare e correre dietro al virus oggi è enorme e imponente. La media dei tamponi che facciamo è di 30 mila (al giorno, ndr), isoliamo le persone, però evidentemente tutto questo non è sufficiente, perché il numero degli asintomatici è particolarmente ampio, se ne individua una parte e non c’è sistema sanitario al mondo che è in grado da solo di reggere».

Palestre e piscine «io penso che potevano non essere chiuse. In questi mesi per andare in palestra devi prenotare, il numero di persone è molto limitato, gli inservienti puliscono e sanificano gli attrezzi dopo che vengono usati. Siamo in una situazione complicata, il Governo ha fatto scelte non facili, potevano essere selezionate forse meglio però adesso ci sono due-tre settimane e speriamo un po’ di riuscire ad essere più equilibrati». Lo ha spiegato ancora Gallera «Questo virus - ha continuato - si combatte solo col distanziamento, non c’è un altro strumento, non abbiamo un vaccino e non ci sono cure preventive che vanno bene per tutti. La strategia è provare a convivere con il virus, quindi a modificare alcuni nostri comportamenti, dall’altro lato però lasciare che una parte di economia e di attività che hanno imparato ad adottare regole che evitano il contatto, e quindi la diffusione del virus, possano continuare a svolgersi».

Per Gallera «è evidente che tutto il tema legato alla socialità si dovrà ridurre e per questo dovranno essere messe in campo misure non episodiche ma strutturali: bar, i ristoranti, le attività del divertimento devono essere sostenute, finché non si trova un vaccino, in maniera strutturale. Altre attività - le palestre, le piscine, i teatri, i cinema - in questo periodo hanno messo in campo delle misure molto rigide che evitano i contatti tra le persone, quindi io penso che bisogna essere molto più selettivi e più strutturati nel sostegno».

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