Situazione tranquilla nei supermercati
dopo la giornata da bollino nero di sabato

Situazione meno caotica del solito nei supermercati della città, domenica 22 marzo, la prima dopo l’ulteriori inasprimento dei divieti per il coronavirus.

La corsa alla spesa s’è consumata soprattutto ieri, sabato, e così la domenica non ha visto eccessive code nei punti vendita: attese ordinate nelle principali realtà commerciali di Bergamo, che mantengono il contingentamento degli ingressi per garantire la massima sicurezza all’interno dei punti vendita. Le catene stanno peraltro rimodulando gli orari di apertura: Auchan, presente a Bergamo con lo storico «super» di via Carducci, ha infatti deciso di tenere chiuso la domenica. Deserto il centro città, presidiato dalle forze dell’ordine e ora anche dai militari dell’esercito.

La coda sabato si è concentrata soprattutto in mattinata, sia in città sia in provincia. Il sabato resta giornata da bollino nero per la spesa, con lunghe file di persone fuori dai supermercati e anche dai negozi di vicinato. Un insieme di fattori: per molti il sabato è giorno tradizionale di spesa, a maggior ragione per chi ha continuato a lavorare anche in questa nuova settimana di limitazioni; ma c’è anche un filo di tensione per la riduzione degli orari dei supermercati (alcuni hanno già avviato la chiusura domenicale).

L’ultimo provvedimento del ministero della Salute non ha ordinato la serrata («I supermercati, gli ipermercati e i negozi di generi alimentari resteranno aperti durante il fine settimana», ha specificato poi Palazzo Chigi), ma le Regioni possono valutare la possibilità di una «stretta». La Lombardia lo ha fatto ieri sera per molte attività con un’ordinanza firmata dal presidente Attilio Fontana. In realtà per quanto riguarda i supermercati non prevede chiusure ma raccomanda - così come a farmacie e luoghi di lavoro - «di provvedere a cura del gestore/titolare alla rilevazione della temperatura corporea». L’ordinanza scatterà oggi e sarà in vigore fino al 15 aprile.

Nell’ambito di una generale riduzione degli orari, Auchan, Coop, Eurospin e Penny Market avevano però già deciso di chiudere la domenica. Anche all’interno delle grandi catene, alcuni punti vendita hanno rimodulato l’apertura. I ritmi serrati rendono insostenibile il lavoro dei dipendenti, ma c’è anche la volontà di cercare davvero di cambiare le abitudini dei cittadini, che ancora troppo spesso vedono il momento della spesa come un’opportunità di libera uscita da sfruttare quotidianamente. «Nonostante i numeri da bollettino di guerra, vediamo persone che entrano in negozio tutti i giorni, anche più volte al giorno - spiega Daniele Formenti, alla guida del Carrefour Express di Borgo Santa Caterina che ha scelto di chiudere la domenica e aprire in settimana solo dalle 9 alle 13, facendo entrare in negozio due persone alla volta -. Vogliamo cercare di sensibilizzare le persone a non uscire: la spesa si deve fare una volta alla settimana, uno per famiglia».

L’obiezione è: se gli orari di apertura si riducono, il rischio non è quello di un maggiore affollamento? «La situazione è grave e va affrontata alla radice: qui bisogna garantire la sopravvivenza delle persone - sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo -. Bisogna cambiare le abitudini, radicalmente: occorre capire che uscire di casa è pericoloso». Sta prendendo sempre più piede la spesa a domicilio: «Compra vicino», l’iniziativa per la consegna a domicilio della spesa lanciata da Ascom Bergamo in collaborazione con i distretti del commercio e gli enti locali, conta ora l’adesione di 529 attività commerciale sparse su sessanta comuni della Bergamasca, città compresa. «Il progetto sta funzionando - rileva Fusini -, le adesioni sono aumentate giorno dopo giorno. Va detto che i negozi sono sommersi di telefonate, i lavoratori stanno facendo grandissimi sforzi per assicurare il servizio, ma la cittadinanza sta apprezzando davvero questa opportunità».

Resta in grande difficoltà la «spesa online» delle grandi catene. Simulando un «carrello virtuale» nel pomeriggio di ieri sul portale di Esselunga, per le consegne in città non erano disponibili «slot» sino al 3 aprile. «Stiamo costantemente lavorando per cercare di aumentare il numero di slot disponibili ma potremmo non riuscire a garantire consegne a breve termine», spiega Esselunga

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