Sottoscrizione per l’Ucraina, dai consulenti del lavoro fondi e aiuti per le pratiche

«Un aiuto per l’Ucraina» L’Ordine è sceso in campo: «Supporto alle prefetture e al tribunale dei minori di Brescia per i permessi di soggiorno».

Anche i consulenti del lavoro si sono mobilitati per offrire il loro aiuto alle istituzioni locali nella gestione dei flussi migratori dall’Ucraina. Un contributo prezioso per il disbrigo delle pratiche burocratiche relative al rilascio dei documenti necessari alla permanenza dei profughi nel nostro Paese. E all’attività sul campo l’Ordine provinciale ha voluto affiancare anche una donazione alla raccolta fondi «Un aiuto per l’Ucraina», aderendo nei giorni scorsi. L’iniziativa promossa da Caritas diocesana insieme a L’Eco e alla Fondazione della Comunità Bergamasca ha quasi raggiunto la soglia del milione di euro, grazie a piccole e grandi donazioni di migliaia di cittadini bergamaschi, all’adesione di numerosi enti e associazioni della provincia e a un importante contributo di Fondazione Cariplo. In tanti hanno voluto sottoscrivere la raccolta entrando come partner nella cordata di soggetti che dopo il Covid sono tornati a unirsi per dare una mano a chi ha più bisogno. Nella compagine si sono aggiunti Ascom Confcommercio, Bergamonews, Confindustria, Confcooperative, Università, Ance, Consiglio Notarile e Consorzio dei Pasticceri Artigiani Bergamaschi.

Nella giornata di mercoledì 30 marzo è arrivata l’adesione anche dell’Ordine dei Consulenti del lavoro: «Ci siamo messi a disposizione, come categoria, delle prefetture e del tribunale dei minori di Brescia per aiutare i cittadini ucraini arrivati sul territorio nel disbrigo delle pratiche dei permessi di soggiorno - dice il presidente Marcello Razzino -. Ben volentieri abbiamo anche aderito, perché lavorare al servizio dei cittadini è una delle nostre vocazioni. Accettiamo ogni occasione per sostenere questo tipo di attività, e siamo fieri di poter partecipare a un’iniziativa come questa, che sta raccogliendo moltissime adesioni, a dimostrazione ulteriore del buon cuore dei bergamaschi».

Con il protrarsi della guerra in Ucraina sarà necessario, oltre all’accoglienza, pensare anche a percorsi d’integrazione nelle comunità: «Abbiamo attivato anche altre iniziative - ha aggiunto Razzino -. Visto che il rientro di queste persone in patria potrebbe non avvenire a breve, vogliamo mettere in campo le nostre competenze per dare loro una mano sulle politiche attive del lavoro». I fondi della sottoscrizione serviranno principalmente a sostenere le comunità locali mobilitate per ospitare le famiglie, ma saranno utilizzati anche per attività di inserimento proprio all’interno delle stesse comunità.

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