Tante offerte dopo il furto del macchinario
«Ora doneremo radiografie ai bisognosi»

Due giovani radiologi, vittime di un furto a gennaio, sono stati «travolti» dalla solidarietà e si metteranno al servizio dei più fragili, con l’aiuto del Patronato. «Ci sembrava giusto donare tutto l’affetto ricevuto a chi ne ha bisogno ed al nostro territorio». L’iniziativa della «radiografia sospesa», come il «caffè sospeso» di Napoli.

Solidarietà nella solidarietà. Nasce così l’iniziativa della «radiografia sospesa», che prenderà il via nei prossimi mesi a Bergamo, ed ideata dai giovani titolari di «RS Diagnostic» in collaborazione con il Patronato San Vincenzo di Bergamo. I due ragazzi, vittime di un furto, sono stati «travolti» da molta solidarietà e con le donazioni economiche ricevute hanno pensato di fare del bene, dando vita a questa iniziativa. Regaleranno infatti radiografie ad alcuni bisognosi individuati dal Patronato San Vincenzo di Bergamo, che saranno eseguite proprio dal team di «RS Diagnostic» nella struttura della città. Un po’ come l’iniziativa del «caffè sospeso» ideata a Napoli. «Non che quei soldi non ci servissero – raccontano -, anzi, ma ci sembrava giusto donare tutto l’affetto ricevuto a chi ne ha bisogno ed al nostro territorio».

La vicenda del furto

Era il 12 gennaio scorso quando Matteo Ruggeri, 26enne di Casnigo, e Marco Spiezia, 26enne di Bergamo, tecnici di radiologia e titolari di «RS Diagnostic», azienda con la quale svolgono il servizio di radiografie a domicilio, furono derubati del tubo radiogeno. Uno strumento ai più sconosciuto, ma molto prezioso per chi svolge il loro lavoro. «Al momento – racconta Marco Spiezia – ci era crollato il mondo addosso. È uno strumento fondamentale per svolgere il nostro lavoro, e nemmeno troppo economico. Quindi, dopo lo sconforto iniziale e dopo aver denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, abbiamo subito contattato il nostro fornitore per ordinare il nuovo attrezzo. Siamo così stati costretti a qualche settimana di ferie, e una volta reperito lo strumento siamo ripartiti. Non abbiamo poi più saputo nulla, il furto è stato certamente opera di ladri professionisti: i segni di effrazione sul nostro mezzo, dal quale hanno sottratto il tubo radiogeno, erano pressoché nulli. Vorremmo ringraziare anche il nostro fornitore, per esserci venuto incontro, dilazionandoci il pagamento».

La gara di solidarietà

Nel frattempo però sono successi diversi avvenimenti, che hanno sorpreso i due giovani. «La notizia del furto è girata – prosegue – e abbiamo ricevuto molta solidarietà, anche da parte di gente completamente sconosciuta. Persone che volevano darci un aiuto economico per poter far fronte a questo inconveniente, ma abbiamo rifiutato, non ci sembrava giusto. Ci sono stati però un privato ed un gruppo sportivo, l’Asd Gandinese 2015, squadra di calcio dove gioca il mio socio, che hanno particolarmente insistito e così abbiamo deciso di accettare. La squadra di calcio di Matteo ha fatto una colletta con l’obiettivo di volerlo aiutare, un gesto bellissimo. Così ci siamo chiesti: ed ora cosa facciamo?».

Le radiografie in dono

La scelta dei due tecnici di radiologia è ricaduta su Bergamo, coinvolgendo i più bisognosi. «Bergamo è la nostra terra – sottolinea - i bergamaschi ci hanno dato molto, anche durante questo anno così difficile, e abbiamo pensato di tramutare questo denaro in radiografie per chi ne ha bisogno e solitamente non può permettersi questo tipo di servizio. Abbiamo contattato il Patronato San Vincenzo di Bergamo, da sempre vicino ai più bisognosi, e loro hanno accolto il nostro appello. Saranno proprio loro infatti ad individuare le persone che necessitano di questo servizio. Abbiamo voluto rivisitare la classica versione del “caffè sospeso”, in uso a Napoli».

Il ruolo del Patronato

«Ci ha fatto molto piacere che ci abbiano contattato – commenta Antonio Semperboni, coordinatore accoglienza migranti del Patronato - proprio perché spesso non abbiamo la percezione di cosa si percepisca all’esterno relativamente al nostro lavoro, ma sembra che qualcosa sia arrivato. Lavoriamo ogni giorno con molte persone, ciascuna che necessita di diversi bisogni ed attenzioni. Abbiamo già individuato alcuni soggetti che potranno usufruire di questo servizio, e anche l’area dove saranno eseguite le prestazioni, che sarà l’infermeria».

Un servizio, quello svolto da «RS Diagnostic», rivelatosi molto utile durante la scorsa primavera, quando il Covid-19 dilagava in tutta la Provincia. «Sono stati giorni tosti – conclude Marco -, impossibile da dimenticare. Come le tante chiamate ricevute, in cui con disperazione le persone ci chiedevano di fare il possibile per i proprio cari. Era straziante dover dire di no, in certi casi, ma eravamo costretti. Abbiamo fatto turni massacranti. Nonostante la pandemia sia ancora in corso, e ci siano state più ondate, la situazione non ha più nemmeno sfiorato i livelli di marzo ed aprile 2020». Ma non è ancora finita e il servizio avviato con il Patronato potrà venire incontro a chi è in difficoltà.

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