Tasse, 650 bergamaschi in lite col Fisco
Ora il governo punta alla «rottamazione»

Sono quasi 650 i contenziosi pendenti davanti alla Commissione tributaria.
Il deputato Pd Giovanni Sanga: «Bergamo è comunque una realtà virtuosa»

Mezzo milione di liti pendenti a livello nazionale per un valore complessivo stimato di oltre 107 miliardi di euro. È la fotografia del contenzioso tributario in Italia scattata dal Dipartimento centrale delle Finanze e aggiornata al 31 dicembre 2016. Una mole enorme di controversie a cui adesso il Governo ha deciso di porre rimedio attraverso la nuova opportunità della «rottamazione», già sperimentata con successo per le cartelle esattoriali di Equitalia, e inserita nel decreto legge varato il 24 aprile scorso.

Il provvedimento prevede la possibilità di chiudere la controversia tramite apposita istanza da presentare, entro il prossimo 30 settembre, all’Agenzia delle entrate: gli interessati potranno così risolvere il sospeso pagando la somma dovuta, maggiorata degli interessi ma senza alcuna sanzione né aggravi di mora. «Dopo il consenso ottenuto dall’operazione con Equitalia – sottolinea il deputato bergamasco del Partito democratico, Giovanni Sanga, componente della Commissione Finanze di Montecitorio e già relatore alla Camera del decreto fiscale che, nell’autunno scorso, varò la prima rottamazione – era inevitabile porre mano alla questione del contenzioso. Con un indispensabile rilievo: il tasso di litigiosità non è omogeneo in tutto il Paese e Bergamo, insieme a Brescia, si segnala per essere fra i territori virtuosi».

Lo dicono i numeri: a fine 2016 erano pendenti, di fronte alla Commissione tributaria provinciale, 646 contenziosi fra cittadini e Agenzia delle entrate. «Un dato fisiologico» osserva il direttore della sede di Bergamo, Antonino Lucido.

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