Terremoto Albania, paura e 18 morti
Solidarietà e soccorsi anche da Bergamo

È già stata inviata via terra una task force di Vigili del Fuoco con uomini dalla Regione Lombardia, di cui una unità da Bergamo, reparto Usar, dalla Regione Veneto, dalla Toscana.

Tanta paura, molti messaggi sui social per avere notizie e per darne, ma nessun danno. Il sisma che ha colpito la scorsa notte l’Albania è stato avvertito distintamente in vaste aree dell’Italia meridionale, dalla costa Adriatica fino al Vesuvio, svegliando in particolare le popolazioni pugliesi che hanno riversato sui centralini dei vigili del fuoco e 118 decine di telefonate volte più che altro ad avere rassicurazioni.

Il primo a tranquillizzare i pugliesi è stato il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, che con un post pubblicato nemmeno mezz’ora dopo il sisma delle 3.54, ha confermato che la scossa era stata sentita in tutte le province della regione, riferendo che alla Protezione civile non risultavano però segnalazioni di danni. Il terremoto si è fatto sentire su tutto il versante adriatico, nelle Marche, nel Molise e in Puglia dal Gargano al Salento, ma ha svegliato anche i cittadini sulla costa jonica, scuotendo anche la Basilicata per arrivare fino alle pendici del Vesuvio dove in diversi comuni i cittadini si sono allarmati temendo che l’epicentro fosse proprio il vulcano o i Campi Flegrei.

Anche qui, tanto panico e richieste di informazioni ai numeri di emergenza, ma nessuna richiesta di intervento o danni. In pochi minuti, nel cuore della notte, è dilagato il passaparola sui social dove ciascuno ha raccontato la propria esperienza. Essendoci molti contatti tra le dirimpettaie Puglia e Albania, in molti pugliesi hanno riferito sulle condizioni di amici, parenti che si trovavano a Tirana o a Durazzo al momento del sisma. «Ho un’amica albanese che ha i genitori che vivono a Durazzo - scrive Ileana che vive a Bari - Mi ha detto che stanotte lì pareva l’apocalisse. Ed è la seconda volta nel giro di pochi mesi». «Stavo leggendo - racconta Achille - e ho sentito uno degli armadi scricchiolare e il letto ’sbandarè da sinistra a destra». «Questa volta pensavo di morire», commenta Cinzia, mentre Angelo, che vive a Taranto, ha avvertito chiaramente anche un’altra scossa meno intensa che si è verificata poco dopo le 7. In molti nella notte, svegliati dal terremoto, non sono più tornati a letto alimentando costantemente l’aggiornamento sui social. Decine e decine sono state le telefonate ai vigili del fuoco e al 118 in particolare nella fascia adriatica. Dalla Puglia la protezione civile si è subito mobilitata per l’invio di aiuti. Circa 20 vigili del fuoco con attrezzature a supporto dei soccorritori sono partiti dal porto di Brindisi a bordo della nave militare Dattilo. Mentre un elicottero con dirigenti della Protezione civile e dei Vigili del fuoco pugliesi è partito da Bari per fare un «quadro esigenziale».

Complessivamente, la Protezione Civile nazionale ha inviato diversi mezzi e oltre duecento uomini tra team dei Vigili del Fuoco e squadre Usar di ricerca e soccorso, personale medico Areu della Regione Lombardia, volontari delle colonne mobili delle Regioni Puglia e Molise, unità cinofile dell’Ucis e della Guardia di Finanza, tecnici del Dipartimento della Protezione Civile. Dalla Puglia, infine, Emiliano ha fatto sapere che sono stati allertati i centri trasfusionali regionali, per la trasmissione del sangue in Albania.

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