Trasporto locale, nuovo sciopero venerdì 25 febbraio: possibili disagi

Provincia I lavoratori del settore protestano per il rinnovo del contratto di lavoro nazionale scaduto da quattro anni. Le fasce di orarie di garanzia saranno dalle 6 alle 8.30 e dalle 12.30 alle 16.00.

Per la quinta volta nell’arco di un anno i lavoratori del trasporto pubblico locale hanno proclamato uno sciopero nazionale per protestare contro il mancato rinnovo del contratto, scaduto da oltre 4 anni. Dopo le mobilitazioni di febbraio, marzo e giugno del 2021, e dopo quella dell’inizio del 2022, braccia di nuovo incrociate questa settimana, venerdì 25 febbraio .

Le modalità dello sciopero

Nel giorno dello sciopero, i lavoratori del Tpl provinciale in aziende come Teb, Arriva e Locatelli (ma, questa volta, non Atb che ha già scioperato lo scorso 6 febbraio) si riuniranno in un presidio dalle 9.00 alle 11.30 in piazza Marconi 4 a Bergamo, nei pressi della sede di Arriva .

Lo sciopero , proclamato unitariamente da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal e Ugl-Fna sarà di 24 ore. Le fasce orarie in cui il servizio sarà garantito per le aziende extra-urbane sono quelle dalle 6 alle 8.30 del mattino e dalle 12.30 alle 16.00 .

I sindacati

«Il Contratto nazionale degli Autoferrotranvieri-Internavigatori (Mobilità/TPL) è scaduto a dicembre del 2017 -sottolineano Aniello Sudrio della Filt-Cgil e Pasquale Salvatore di Fit-Cisl di Bergamo-. Il 17 giugno 2021 era stato sottoscritto un accordo ponte che aveva riconosciuto la somma di 680 euro a titolo di una tantum al livello medio per il triennio 2018-2020. Questa cifra non ha effetti previdenziali né salariali a regime, ma ha costituito solo una minima forma di ristoro alla categoria in piena emergenza sanitaria. Le varie fasi del lungo confronto hanno fatto emergere il rifiuto delle associazioni datoriali di entrare nel merito di una reale trattativa che è stata ripetutamente interrotta da Asstra, Anav, Agens, sul tema dell’autofinanziamento del rinnovo contrattuale da parte dei lavoratori. Ancora una volta riscontriamo come il negoziato per il rinnovo del Contratto non riesca ad avere uno sbocco positivo a causa degli atteggiamenti dilatori delle controparti. Riteniamo pertanto necessario collocare il negoziato in sede istituzionale».

Al mancato rinnovo contrattuale va aggiunto anche il tema della mancanza cronica di autisti , più volte denunciata dalle stesse associazioni datoriali.

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