Tribunale, via al trasloco. Dopo 9 mesi
A settembre la consegna delle chiavi

Solo giovedì è iniziato il trasferimento degli uffici in via Sant’Alessandro. «Colpa» del passaggio delle competenze al ministero della Giustizia. Siniscalchi: «A noi non resta che sollecitare».

Ci sono voluti nove mesi, tra l’altro pagando l’affitto di 180 mila euro all’anno (sborsati dal ministero di Giustizia) senza usufruire materialmente degli spazi, e infine una dura lotta con la burocrazia ministeriale, ma alla fine i nuovi locali destinati al Tribunale di Bergamo nello stabile di via Sant’Alessandro cominciano a diventare una realtà concreta: dopo la sistemazione delle linee telefoniche e di quelle intranet, giovedì 23 giugno è cominciato anche il trasloco degli arredi, provenienti dalle ex sedi staccate del Tribunale stesso, o almeno da alcune di queste.

«Purtroppo non abbiamo poteri particolari – commenta Ezio Siniscalchi, presidente del Tribunale di Bergamo –. Ormai è tutto nelle mani del ministero e quello che posso fare io è scrivere, chiedere, sollecitare: cosa che è stata fatta in questi mesi. È chiaro che i tempi non saranno brevi». Al contrario la previsione sulla tempistica per le altre tre sedi è abbastanza rapida: «Contiamo di riuscire a completare i tre traslochi entro fine luglio, in modo da avere già una buona parte della struttura di via Sant’Alessandro agibile e usufruibile: una volta messi gli arredi cominceremo gradualmente a spostare il personale». Nei nuovi uffici troveranno infatti posto l’Unep, vale a dire l’Ufficio notifiche ed esecuzioni, e i giudici di Pace, che con la recente riforma hanno preso il nome di giudici onorari di pace.

Piena soddisfazione quindi per il concretizzarsi di un progetto che aveva visto la ratifica ufficiale a settembre 2015, con la consegna ufficiale delle chiavi della palazzina di via Sant’Alessandro (già destinata alcuni anni fa a sede della scuola di magistratura, poi rimasta vuota) dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori al presidente del Tribunale.

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